Saluto del Cardinale Angelo Sodano

XIX Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
LA PAROLA DI DIO NELLA VITA SPIRITUALE
Bose, 7-10 settembre 2011
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

+ ANGELO SODANO,  Decano del Collegio Cardinalizio SALUTO DEL CARDINALE ANGELO SODANO

Bose, 8 settembre 2011

Cari amici sono molto lieto
di essere con voi in questo giorno!
Il primo saluto certo va al caro fratel Enzo,
Priore di questa comunità, e insieme a lui anche a tutti voi.

Sono lieto che questo incontro fraterno avvenga proprio nella festa della Natività di Maria Santissima. Qualche padre della chiesa la chiamò l'Aurora della redenzione che precede il sorgere del sole che è Cristo Gesù. Noi latini la invochiamo anche come Stella del mattino, Stella matutina, come diciamo nelle nostre litanie mariane, perchè la stella del mattino precede anche l'arrivo del sole che è Cristo Gesù. Quindi nel nome di Maria oggi è possibile vivere un ecumenismo quotidiano e una spiritualità comune di tutti i cristiani del mondo e nel nome di Maria oggi è davvero una giornata di fraternità.

So che in questi giorni voi state riflettendo sull'importanza della Parola di Dio nella vita spirituale alla luce della grande tradizione ortodossa, e da parte mia vorrei farvi una confidenza, mentre vi dò un saluto fraterno.

Anche per me, per la scoperta della Parola di Dio, è stato di grande aiuto un padre della chiesa orientale, san Giovanni Crisostomo. A farmi scoprire san Giovanni Crisostomo come importante nella vita del sacerdote e nella vita del pastore è stato un professore dell'università Gregoriana che io frequentavo. Negli anni cinquanta iniziavo ad approfondire alcuni aspetti della dottrina cattolica. Volevo fare una tesi di laurea sulla trinità. Il mio professore mi disse:"ma lei è destinato a una piccola diocesi del Piemonte, dovrà essere parroco, professore in seminario... perchè non studia un padre della chiesa? li trova una fonte per la vita spirituale di oggi, per la pastorale di oggi, più di tanti studi teorici... Io girai dai vari padri della gregoriana per cercare chi voleva accettare la mia tesi. Finalmente trovai un padre italiano, padre Flick, di santa memoria, che mi disse: "san Giovanni Crisostomo è ancora poco studiato qui in Italia" e incominciai la lettura, tutti i suoi Commenti sui vangeli, i suoi Commenti sulle lettere di san Paolo. Questo professore mi disse:"lei dovrà trattare nella sua vita pastorale il tema della provvidenza di Dio e il tema del male. Perchè Dio permette tanto male in questo mondo? Perchè non castiga subito i cattivi e non premia i buoni? Perchè il tema del dolore? Ed ecco che feci la tesi sul problema del dolore cristiano, soprattutto sul dolore innocente dei piccoli e mi illuminò la lettura di san Giovanni Crisostomo su questo grande mistero.

Poi dopo aver insegnato teologia per alcuni anni in seminario ad Asti, non lontano da qui, il Vescovo voleva che mi formassi ancora nel campo giuridico per alcuni aspetti della vita della diocesi e feci la laurea in diritto canonico all'università del Laterano in Roma. Ho di nuovo scelto san Giovanni Crisostomo. Ho scoperto com'era la vita della chiesa istituzionale, della chiesa a Costantinopoli alla fine del 300 e ho visto che anche allora c'erano i problemi di oggi. Ho visto che c'era una disciplina per i monaci, per i sacerdoti, per i laici. Ho visto che c'era una chiesa strutturata, certo con tanta enfasi sulla missione del sacerdote, sulla missione del monaco, forse meno ancora che per il laicato, ma anche per il laicato alcune omelie sono meravigliose soprattutto per le opere della carità. Si legge in una lettera che la chiesa di Costantinopoli dava da mangiare ogni giorno a circa tremila persone!

Ci sono poi quelle famose lettere alla diaconessa Olimpia cui è chiesto, pur in esilio, di non abbandonare i poveri, giungendo anche a quella famosa frase:"Se è necessario si vendano anche i calici delle chiese e tutti i nostri tesori perchè il tesoro più grande non è nella chiesa materiale ma nell'esistenza dei nostri fratelli."

Ogni tanto vado a rileggere qualche omelia di questo grande padre della chiesa orientale. Sono a Roma, abito in Vaticano, sovente vado nella basilica di san Pietro e mi fermo davanti alla tomba che c'è in Vaticano, alle reliquie di san Giovanni Crisostomo, a chiedere che conceda anche a me quella sapienza che aveva lui non solo perchè predicava bene, lo chiamavano "bocca d'oro", ma soprattutto perchè viveva da grande apostolo di Cristo, da grande cantore di Maria, da grande apostolo anche dell'unità con il vescovo di Roma. Questa è la mia esperienza.

Voi parlate della spiritualità ortodosssa in san Giovanni Crisostomo, della spiritualità cristiana: allora non eravamo divisi in ortodossi e cattolici, davvero io credo che la spiritualità cristiana è una sola ed è quella che ci unisce. Cari amici questa è la testimonianza che volevo darvi: un padre orientale ha ispirato e guidato la mia vita spirituale e questa è la testimonianza che vi lascio.

Grazie!

+ ANGELO SODANO
Segretario di Stato emerito