In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Come agnelli in mezzo ai lupi

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27 settembre 2023

“Gesù di Nazareth è stato un profeta potente in azioni e parole davanti a Dio e davanti a tutto il popolo” (Lc 24,19): così descrivono i discepoli di Emmaus il loro maestro. Egli aveva acceso in loro la speranza che fosse lui il liberatore. Gesù certamente lo è, ma non nel modo come loro se lo avevano immaginato. Per riconoscerlo i discepoli devono giungere alla comprensione del mistero della sua morte e resurrezione.

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Figlio di Maria

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26 settembre 2023

“In ogni famiglia c’è un membro che orienta il clima emotivo di tutti gli altri. Quell’impercettibile catena di controllo che attribuisce silenziosamente a un solo familiare la supremazia emotiva non ha a che fare con l’età, col sesso e nemmeno con l’intelligenza di chi la esercita” (Michela Murgia). Non di rado, aggiungo io, è proprio la persona più debole, più disabile che diventa il centro degli affetti di tutti gli altri. Si tratta, perciò, di un fatto puramente emotivo, silenzioso e impercettibile, con ogni probabilità dovuto soprattutto alla madre, colei e che lo intuisce più profondamente e forse, inconsapevolmente, lo determina.

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Fate attenzione a come ascoltate

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25 settembre 2023

Oggi sono offerti alla nostra meditazione solo tre versetti, a prima vista sembrano pochi e potrebbero lasciare insoddisfatta la nostra bulimia di parole. Ma la qualità di ciò che leggiamo è forse da valutare in base alla sua lunghezza? In proposito mi viene in mente un criterio che Paolo de Benedetti utilizzava per valutare un libro. Diceva: “la qualità di un libro è inversamente proporzionale al dolore che provoca cadendo su un piede”.

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E molte altre

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22 settembre 2023

Pochi versetti sono donati oggi al nostro ascolto. Pochi, ma da lasciar risuonare. Non sono solo degli appunti di passaggio da una sezione all'altra, tra il racconto della donna a cui "sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato" (Lc 7,47) e l'articolata parabola del seminatore (Lc 8,4 ss). Sono versetti che dicono qualcosa di Gesù e di coloro con cui lui stava, di chi stava con lui. Possiamo riconoscere come perno centrale di queste poche righe quel "(erano) con lui". 

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Questione di sguardi

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21 settembre 2023

Sappiamo quanto sia vitale l’esperienza umana di essere “visti”, accolti, riconosciuti nella propria unicità dallo sguardo degli altri. I racconti di vocazione descritti dai vangeli condensano l’attenzione sullo sguardo di Gesù che “passa e vede”: uno sguardo che mostra una simpatia a priori, un amore incondizionato nei confronti del chiamato («Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò», Mc 10,21). 

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Due amici vicini e lontani

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20 settembre 2023

Gesù si sofferma su Giovanni Battista, maestro, amico, ma soprattutto suo precursore. Giovanni precede Gesù nella nascita: il loro primo incontro è avvenuto ancora quando entrambi erano nei grembi delle loro madri, Elisabetta e Maria. Lo precede nella predicazione, nel battezzare e infine nella morte, una stessa morte violenta come dei nemici e dei malfattori: Giovanni decapitato e Gesù morto in croce.

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Non perdere la capacità di discernere

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19 settembre 2023

Gesù cammina, e con lui, dietro a lui, camminano i discepoli e una grande folla. Un corteo “sinodale” di uomini e donne che fanno “cammino insieme” sta per entrare in una città. Da lì sta uscendo un altro corteo, funebre, formato da molta gente che attornia, accompagna, sta insieme a una donna sola: è vedova e ora le è morto l’unico figlio. La gente della città ora è con lei, ma quanto durerà questa solidarietà dei concittadini? Vedove e orfani erano – e, sovente e in molti luoghi, sono ancora – le categorie più indifese, assieme agli stranieri: l’aver perso il marito o il padre, l’aver lasciato la terra dei padri espone alla solitudine, alla precarietà, all’arbitrio di chi ritiene di non aver nessun dovere di assistenza. Per questo Dio stesso si prende cura di questi deboli (cf. Sal 146,9) e impone con la sua Legge (cf. Dt 24,7) il rispetto dei loro diritti, destinando a loro, ormai ai margini della società, almeno la marginalità dei raccolti (cf. Dt 24,19-21), briciole che cadono dalla tavola dell’abbondanza ma che sono sufficienti alla loro sopravvivenza.

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Egli merita che tu gli conceda quello che chiede

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18 settembre 2023

Il brano odierno ci parla della missione di Gesù, di coloro a cui è indirizzata e di chi sa accoglierla.  Luca riporta un episodio riferito anche da Matteo 8,5-13, facendo alcuni cambiamenti e inserendolo in una trama che fa emergere molte allusioni scritturistiche. A differenza del testo matteano, il centurione ⎼ un pagano ⎼ non ricorre personalmente a Gesù ma chiede ad alcuni anziani dei Giudei di presentare a Gesù la sua richiesta.

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Nelle profondità del cuore

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16 settembre 2023

Il brano del vangelo secondo Luca che il lezionario ci propone oggi ci parla del cuore dell’uomo e della fatica di scavare in profondità fino alla roccia perché l’edificio che vogliamo costruire possa resistere alle intemperie. Andare in profondità, essere consapevoli di ciò che abita il nostro cuore, sono i fondamenti della lotta spirituale, di quel cammino di umanizzazione che con grande fatica ciascuno di noi è chiamato a compiere per giungere a quella pienezza di vita, di bene, di bellezza che Dio ha promesso a ogni essere vivente. In una società ormai tragicamente segnata dalla non-cultura della superficialità, dell’apparenza, della corsa al successo e al profitto senza fatica, questo messaggio appare estremamente e realmente eversivo.

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Travi e pagliuzze

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15 settembre 2023

Se volgiamo lo sguardo intorno a noi e lo facciamo con occhio trasparente, scorgiamo cataste di travi ai nostri piedi che ci attorniano e impediscono ogni movimento vitale. Eppure instancabilmente, seppur attorniati da tale evidenza, continuiamo a scrutare per cercare piccole pagliuzze nell’occhio di chi abbiamo di fronte attribuendogli magari la colpa della immensa catasta che ci circonda. “Chi conosce il proprio peccato e confessa la misericordia di Dio è più grande di colui che resuscita i morti” scrive Isacco il Siro.

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L’esaltazione dell’Amore

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14 settembre 2023

La solenne festa dell’Esaltazione della croce ci riporta al mistero che è al cuore della nostra fede e della nostra vita cristiana: il mistero della croce “vivificante” di Cristo, il sacramento del legno della croce divenuto albero di vita, il “luogo” della morte di Gesù Cristo divenuto grembo che ha generato Cristo a una nuova vita di risorto e grembo generatore di vita anche per noi, morti con lui e conrisorti insieme a lui. Così dobbiamo tornare a rileggere la pagina della crocifissione narrata da Giovanni nel suo vangelo: non come una pagina morta che narra di un morto, ma come l’ultima parola d’amore narrataci da un amante della vita, Gesù, che volendo amare i suoi “non a parole … ma con i fatti e nella verità” (1Gv 3,18), li amò fino all’estremo. E cos’è l’estremo dell’amore se non l’amare fino al dono estremo di quello che è il dono per eccellenza, la vita? 

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Beati perché...

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13 settembre 2023

“Beati voi poveri”. “Infelici voi ricchi”. Parole che ci colpiscono sempre di nuovo perché contraddicono il nostro naturale sentire psichico e sociale. Per questo appena prima è detto il potere di guarigione delle parole di Gesù, capaci di guarirci dal terrore umano più profondo e duraturo, quello dell’umiliazione che la povertà si porta appresso, rivelandoci che l’umiliazione può diventare beatitudine. 

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Stendere la mano e essere rialzati

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11 settembre 2023

Il testo di oggi ci presenta Gesù che insegna in una sinagoga, luogo in cui la comunità, nel giorno di sabato, il giorno del riposo, si ritrova per pregare, condividere la Parola, vivere un tempo di comunione. Gesù insegna e sappiamo che non lascia indifferenti: le sue parole e i suoi segni suscitano meraviglia, sdegno, ammirazione, rabbia.

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Fiducia nell’umanità, nonostante tutto

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12 settembre 2023

“Gesù uscì verso il monte a pregare” (v. 12). Luca sottolinea lo staccarsi di Gesù dai suoi discepoli per vivere in solitudine la notte, in preghiera, alla presenza di Dio. Si sta preparando a una scelta, e il discernimento è sempre preceduto per Gesù dalla preghiera, così dovrebbe essere per noi ogni volta che la vita ci chiede una scelta.

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