Credo nello Spirito Santo - Raniero Cantalamessa

Leggi tutto: Credo nello Spirito Santo - Raniero CantalamessaIl priore di Bose, fratel Enzo Bianchi, ha introdotto il confronto di questa giornata mettendo in luce il carisma della predicazione di padre Raniero Cantalamessa, che più di trent’anni fa lasciò la carriera universitaria per dedicarsi all’annuncio della Parola di Dio. La mattina è stata dedicata al racconto della pentecoste, con particolare attenzione al versetto degli Atti che padre Raniero ritiene più significativo per questo tema: “Tutti furono pieni di Spirito santo”.

La venuta dello Spirito sugli apostoli non è qualcosa di tangibile o di visibile secondo i sensi umani, tuttavia è riconoscibile per gli effetti che lascia: dopo l’evento, gli apostoli sono privi del timore che prima li attanagliava, smettono di litigare fra loro, escono per narrare ad altri la buona notizia della resurrezione di Cristo. Nel pomeriggio è seguita l’analisi dell’articolo del Credo che riguarda lo Spirito santo. Un’analisi semplice, che ha coniugato nozioni storico-teologiche con un linguaggio divulgativo e uno stile pastorale, sempre attento a tradurre la teoria in spunti di riflessione pratica.

Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi

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Dopo il sinodo sulla famiglia - Enzo Bianchi, Basilio Petrà

Leggi tutto: Dopo il sinodo sulla famiglia - Enzo Bianchi, Basilio PetràLa giornata dedicata alla riflessione sul sinodo appena concluso, si è aperta con il saluto del priore di Bose, fratel Enzo Bianchi, che ha detto: “Crediamo che nella chiesa ci sono vocazioni diverse, debitrici le une delle altre, per questo noi monaci ospitiamo un confronto sul tema della famiglia”. Quindi ha lasciato la parola a don Basilio Petrà, che ha messo in luce la libertà di parola e la varietà delle posizioni emerse durante i lavori sinodali. In continuità con il Concilio Vaticano II, il sinodo ha letto il matrimonio umano secondo una visione cristocentrica: solo fissando lo sguardo su Cristo, sul suo insegnamento, si comprendono in verità i rapporti umani.

Durante il pomeriggio è stato possibile un confronto a più voci: Basilio Petrà e Enzo Bianchi hanno risposto alle domande poste dai presenti. Una questione verteva su quale spazio sia stato riservato durante il sinodo alla teoria del gender e a chi vive relazioni di omoaffettività (Questo il termine usato da chi ha posto la domanda). La risposta è stata che questo tema si è trattato in maniera estremamente pacata, accogliendo la consapevolezza che la sessualità non è solo natura, ma anche cultura. Al termine del confronto, fratel Enzo ha ricordato che la famiglia è una realtà sempre da evangelizzare e non, come si sente dire di frequente, una realtà che reca già in sé la buona notizia del vangelo di Cristo.

Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi

Quale Dio? - Massimo Cacciari

Leggi tutto: Quale Dio? - Massimo CacciariQuale Dio? Sempre più questa domanda risuona oggi nel dialogo tra le religioni, o di fronte all'esperienza del male.

Nel confronto tenuto a Bose domenica 21 giugno, Massimo Cacciari ha mostrato come questo interrogativo sia intrinsecamente legato alla tradizione occidentale, che Massimo Cacciari ha percorso riandando a Platone e Aristotele, attraversando il medioevo, Spinoza, Lutero, Hegel e toccando anche il confronto con l’islam. Quella occidentale è una tradizione che vive di una polemica profonda su Dio e che ne ha concepito immagini contrastanti.

Nella grecità classica affondano le radici di una tensione che permane nei secoli: da una parte Platone, che pensa il divino come l’Uno che sta al di là delle sue manifestazioni sensibili , separato e altro dal mondo. Dall’altra parte Aristotele e il suo concepire Dio come quell’ente sommo che, dal vertice del cosmo, spiega la dinamica insita al divenire di tutti gli altri enti.

Queste due vie aperte nell’antichità e insolute nella loro reciprocità, permeano anche il medioevo, impegnato a spiegare l’esperienza di un Dio esistente e rivelato, ma insieme altro dall’esistente, nascosto e velato: sistole e diastole dell’esperienza religiosa.

Il paradosso dell’incarnazione ripropone questo dialogo e le sue sottili conseguenze: è tutto Dio che prende carne e che diventa compiutamente dispiegato alla comprensione umana, o l’immagine rivelata nel Figlio rimanda ad un’immagine che è mistero eccedente e trinitario?

Quale Dio dunque? La domanda rimane aperta, dischiusa alla ricerca dell’uomo che rischia la parola su Dio.

Sintesi della giornata di Francesca Simeoni