La probazione della vocazione

la Koinonia,particolare della pittura a olio e oro su legno di Margherita Pavesi
..., fratello, sorella, quando giungi in comunità col desiderio di seguire l'evangelo...
Fratello, sorella, quando giungi in comunità col desiderio di seguire l’Evangelo, tu conosci poche cose di questa vita che ti ha attirato e che hai scelto. Ti occorre dunque un tempo di riflessione e di maturazione della vocazione ricevuta.

Pieno di quell’amore vero che non si accontenta di doni parziali e passeggeri, ti impegni con l’accoglienza liturgica a vivere stabilmente nella comunità la vocazione ricevuta, accolta e poi scelta. Da allora i tuoi atti e i tuoi atteggiamenti prendono una visibilità comunitaria.

Provata la tua vocazione all’interno della comunità, viene per te il momento, fratello, sorella, di dare in modo definitivo questa tua vita a Dio, e di darla davanti alla chiesa. Nella liturgia della professione, invocato lo Spirito santo affinché ti ispiri un consenso degno e incrollabile, tu pronuncerai il “sì” totale, irrevocabile, libero, all’appello di vivere il celibato e la vita comune secondo lo spirito della Regola.
Questo “sì” lo pronuncerai davanti alla chiesa garante e confermante il tuo carisma nello Spirito santo al Padre, per Cristo che è l’Amen eterno, il testimone fedele e verace.

(Regola di Bose 9-11)

la Koinonia,particolare della pittura a olio e oro su legno di Margherita Pavesi
la Koinonia,particolare della pittura a olio e oro su legno di Margherita Pavesi
È il desiderio di vivere radicalmente l’Evangelo l’unico motivo di ammissione in comunità di un nuovo venuto (cf. Regola di Bose 3): essa avviene quando la richiesta è accolta nel consiglio dei fratelli e delle sorelle. Per chi manifesta il desiderio di entrare in comunità, dopo un periodo di postulato, i cui tempi e modi dipendono dalla storia personale di ciascuno, ha inizio un tempo più determinato di noviziato (all’incirca quattro anni); durante tale periodo il novizio o la novizia sono posti sotto la guida del maestro o della maestra dei novizi, i quali ne aiutano la crescita umana e aiutano la comunità a operare un discernimento riguardo alla loro vocazione. La giornata ordinaria della vita di un novizio è suddivisa in due parti: la mattina è dedicata all’apprendimento e all’esercizio di un’attività lavorativa professionale, e il pomeriggio è dedicato agli studi e alla formazione. Al termine del noviziato ha luogo l’accoglienza liturgica, che segna già un impegno definitivo e totale assunto dal novizio a vivere nel celibato e nella comunità con quei fratelli e quelle sorelle che lo hanno accolto. La professione monastica, che avviene dopo almeno altri tre anni, è un’esplicitazione davanti alla chiesa della vocazione ricevuta, accolta e poi scelta: nella liturgia della professione la comunità e la chiesa confermano il fratello o la sorella nel carisma ricevuto e ne riconoscono e accolgono il ministero.

La formazione dei fratelli e delle sorelle è particolarmente intensa nel periodo di noviziato, durante il quale è previsto un quadriennio di studi (biblici, liturgici, patristici, monastici, ecc.) svolti presso la comunità. Ma ogni corso è aperto anche a tutti gli altri fratelli e sorelle, a sottolineare come la formazione non abbia mai fine; a questo riguardo la comunità ha compiuto tutti gli sforzi che erano nelle sue possibilità per creare una discreta biblioteca, che conta ormai più di cinquantamila volumi e quasi duecento periodici, ed è giunta a istituire la figura di un fratello incaricato di vigilare sugli studi e sulla formazione.

Itinerario di iniziazione monastica

  • Tempo di orientamento: alcuni mesi di conoscenza della comunità
  • Postulato di 1 anno
  • Noviziato di 2 anni
  • Promessa monastica
  • Probandato da 3 a 5 anni
  • Professione monastica definitiva nella comunità davanti alla Chiesa