5 gennaio

Sincletica (IV sec.)
monaca

Nel IV secolo, tra i numerosi cristiani che si spinsero nel deserto egiziano in cerca di una vita radicalmente evangelica, vi furono anche diverse donne. La più celebre di loro è senz'altro Sincletica, di cui ci è giunta una Vita posta sotto il nome di Atanasio.
Nata in una famiglia della nobiltà alessandrina, ma di origine macedone, Sincletica decise alla morte dei suoi genitori di condurre una vita appartata e di preghiera. Si inoltrò quindi nel deserto assieme alla sorella non vedente, per vivere nel nascondimento. La sua fama crebbe tuttavia a tal punto che si radunarono attorno a lei molte giovani desiderose di essere guidate nella lotta spirituale e nell'ascesi monastica. Sincletica, dopo un'iniziale contrarietà, diede vita assieme a loro a una forma di vita quasi cenobitica, nella quale il riferimento centrale era l'obbedienza, che essa riteneva via più sicura per acquisire la povertà del cuore rispetto alla purificazione consentita dalla mera ascesi anacoretica.
Sulle tracce di Gesù, mite e umile di cuore, Sincletica visse e condusse molte discepole alla gioia profonda che è accessibile nella vita cristiana a chi accetta di vivere un cammino di abbassamento per amore. Sincletica morì dopo una lunga e tragica malattia, che ne sfigurò il viso e che la rese muta e cieca, senza peraltro impedirle di rimanere con la propria vita, sino alla fine dei suoi giorni, testimone eloquente della buona notizia dell'Evangelo.


TRACCE DI LETTURA

Come è impossibile costruire una nave senza chiodi, così è impossibile raggiungere la salvezza senza l'umiltà. Poiché è per natura buona e portatrice di salvezza, il Signore se ne è rivestito quando ha compiuto l'economia verso gli uomini. Principio e fine delle virtù è che tu sia povero. Dice infatti il Signore: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore». Presta attenzione a chi parla così, diventa suo perfetto discepolo. Dice povero il modo di pensare, non solo l'apparenza, accenna velatamente all'intimo dell'uomo: infatti, anche l'esterno si conforma ad esso. L'umiltà viene esercitata in mezzo alle violenze, tra le piaghe; affinché ascoltino lo stolto e l'insipiente, il povero e il misero, il malato e l'invalido, lo sbadato nell'agire, chi fa proposte irragionevoli, chi ha un aspetto disprezzabile, il debole di forza. Questi sono i nervi dell'umiltà. Di queste cose è stato accusato e ha sofferto il nostro Signore: dobbiamo perciò imitare la sua efficace umiltà.
(Vita di Sincletica 56-59)


PREGHIERA

Saggiamente hai guidato la vita comune
consigliando alle tue compagne
di dimorare stabilmente in un luogo.
Con le tue parole e il tuo esempio,
non hai temuto di rendere alle monache
questo servizio nella verità.
Per la sua preghiera, Dio nostro,
abbi pietà di noi e salvaci.


LE CHIESE RICORDANO...

ARMENI:
Vigilia delle Teofanie

COPTI ED ETIOPICI (26 kiyahk/tāḫśāś):
Anastasia la Farmacolitria ("Colei che porta medicine ai cristiani in catene") (III-IV sec.), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Teofane (+ 1894), monaco e padre spirituale in Russia

MARONITI:
Paolo di Tebe (+ ca 341), primo eremita

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Vigilia delle Teofanie
Teopempto e Teonas di Nicomedia (III sec.), martiri
Sincletica, monaca
Nahum di Ocrida (IX sec.), monaco (Chiesa serba)

4 gennaio

Angela da Foligno (ca 1248-1309)
testimone

Il 4 gennaio del 1309, attorniata dai propri discepoli, muore Angela da Foligno, terziaria francescana.
Angela era nata a Foligno nel 1248, in un periodo di ricchissimi fermenti spirituali, ben espressi dalla compresenza nella cittadina umbra di case religiose appartenenti a tutti gli ordini mendicanti che da poco erano sorti nel sud dell'Europa: francescani, domenicani, agostiniani e servi di Maria.
Sposa e madre di famiglia, Angela viveva una vita lontana dal ricordo di Dio. Poi, toccata misteriosamente nel profondo dal clima penitenziale dell'epoca, scivolò lentamente nella disperazione di fronte alla scoperta dei propri peccati e si consacrò a una vita di penitenza.
In questo suo tormentato cammino, Angela fu inoltre provata nell'arco di pochi mesi dalla perdita del marito, della madre e dei figli.
Di fronte alla tragedia, dopo un ulteriore incremento delle proprie penitenze, essa ritrovò la vera pace scoprendo la presenza del Signore mite e misericordioso in mezzo ai lebbrosi di Foligno.
Fu così che Angela vendette tutti i suoi beni, convinta che solo l'estrema povertà avrebbe potuto identificarla con il Dio povero rivelatosi in Cristo, il «Dio-uomo passionato», come lo chiama nel suo Libro dell'esperienza, capolavoro letterario della mistica medievale; è la passione di Cristo, per Angela, l'unica via di senso di fronte al male presente tra gli uomini.
Emessi i voti da terziaria francescana, Angela visse a Foligno, quasi da reclusa, il resto della sua vita, insieme a una compagna di cui si conosce solo il nome: Masazuola. Alla sua morte, si era ormai formato attorno a lei un piccolo cenacolo, comprendente le più grandi figure di spirituali francescani del tempo.


TRACCE DI LETTURA

Il giovedì santo dissi alla mia compagna di mettersi alla ricerca di Cristo. E dissi: «Andiamo all'ospedale e forse troveremo Cristo tra quei poveri, addolorati e afflitti». Prendemmo con noi i copricapi che potemmo trovare in casa; non avevamo null'altro da vendere. Dicemmo a Gigliola, serva dell'ospedale, di venderli per comprare qualche cibo per quelli dell'ospedale. Lei, benché molto resistesse dicendo che ci burlavamo di lei, tuttavia alla fine, dietro le nostre insistenze, accettò e vendette quei copricapo e comprò dei pesci. Noi aggiungemmo tutto il pane che ci era stato dato per nostro vitto. Dopo aver distribuito queste cose, lavammo i piedi alle donne e le mani agli uomini. In particolare quelle di un lebbroso che aveva le mani putrefatte, marce e quasi monche; e bevemmo di quella lavatura. Sentimmo tanta dolcezza che percorremmo la strada del ritorno immerse in una grande soavità, come se ci fossimo comunicate. E mi sembrava proprio di essermi comunicata, perché sentivo una gioia suprema, come quando mi comunico.
(Angela da Foligno, Libro dell'esperienza 1,7)


PREGHIERA

O Dio, che hai dato alla beata Angela
una profonda conoscenza dei misteri di tuo Figlio,
per il suo esempio e la sua intercessione
donaci di vivere in questo mondo nella verità del Cristo,
per giungere alla gioia della tua manifestazione nella gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
Fili 3,8-14; Mt 11,25-30


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (25 kiyahk/tāḫśāś):
Giovanni Kama (+ 858), monaco (Chiesa copto-ortodossa)
Cheremone, vescovo di Nilopoli, martire (+ 250) (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Fritz von Bodelschwingh (+ 1946), testimone della fede in Westfalia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Sinassi dei 72 santi e gloriosi apostoli
Teoctisto di Cucumio (VIII-IX sec.), igumeno

3 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giuseppe, sposo della vergine Maria (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (24 kiyahk/tāḫśāś)
Ignazio (+ ca 110), patriarca di Antiochia, martire (Chiesa copta)
Natività di Takla Haymanot (+ 1313), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Gordio di Cesarea (III sec.), martire in Cappadocia

MARONITI:
Malachia (V sec. a.C.), profeta
Gordio di Cesarea, martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Malachia, profeta
Gordio di Cesarea, martire
Pietro (+ 1326), metropolita di Russia (Chiesa russa)
Macario Chachuleli (XI sec.), monaco (Chiesa georgiana)

SIRO-ORIENTALI:
Simeone di Harran (+ 734), vescovo (Chiesa assira)
Kuriakose Elias Chavara (+ 1871), religioso (Chiesa malabarese)