La polarità del discepolato

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16 febbraio 2025

VI domenica nell’anno
Luca 6,17.20-26 (Ger 17,5-8)
di Luciano Manicardi

C’è una necessaria scelta di campo, un’opzione che in definitiva è tra l’autosufficienza e la fiducia nel Signore, ovvero tra l’idolatria e la fede: questo dice Geremia con la polarità tra chi confida nell’uomo e chi confida nel Signore, e questo dice il Vangelo che mette a confronto chi è povero (e dunque affamato e afflitto) e chi è ricco (e dunque sazio e gaudente).

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Incontro con il Signore

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9 febbraio 2025

V domenica nell’anno
Luca 5,1-11 (Is 6,l-2.3-8)
di Luciano Manicardi

L’incontro con il Signore è un’esperienza pasquale, un’esperienza di morte che fa approdare a una nuova vita. O a una nuova fase della vita. Si tratta di un passaggio, di una iniziazione. Così la vocazione-incontro si concretizza in un’esperienza esistenziale di “crisi”. E la crisi, quando evolve positivamente, diviene un cammino di iniziazione, caratterizzata dalla separazione da una condizione in cui si era installati che evolve verso un nuovo assetto esistenziale.

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L’appartenenza di Gesù

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2 febbraio 2025

Presentazione di Gesù al Tempio
Luca 2,22-40
di Luciano Manicardi

Gesù entra nella realtà e la realtà che lo accoglie è simbolica, è intessuta da fili che sono gesti e parole, leggi e riti, costumi e tradizioni che attestano e fanno emergere la valenza simbolica del mondo: il mondo è più del mondo, il corpo è più del corpo; ovvero il mondo non è solo, il corpo non è solo, l’essere umano non è solo.

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Ascoltare oggi insieme

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26 gennaio 2025

III domenica nell’anno
Luca 1,1-4; 4,14-21 (Ne 8,2-4.5-6.8-10)
di Luciano Manicardi

Il rito educa l’interiorità: Gesù, al cuore stesso del quadro liturgico sinagogale emerge in tutta la sua soggettività, libertà e autorevolezza. E questo appare nelle parole di “commento” alla pagina di Isaia proclamata. In realtà Gesù non fa un commento, ma proclama un adempimento. Ciò che Isaia annunciava, ora si compie.

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Lo straordinario nell’ordinario

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19 gennaio 2025

II domenica nell’anno
Giovanni 2,1-12 (Is 62,1-5)
di Luciano Manicardi

Il luogo dello straordinario è l’ordinario; il manifestarsi del divino avviene nell’umano; la gloria di Dio si esprime nell’amore. E quale migliore espressione della vitalità dell’amore che uno sposalizio? La partecipazione di Gesù a un banchetto nuziale diviene “l’inizio dei segni”: la realtà viene risignificata, assume un valore ulteriore non esauribile nella materialità delle cose, nel senso letterale delle parole.

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