Dal cuore

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1 settembre 2024

XXII domenica nell’anno
Marco 7,1-8.14-15.21-23
di Sabino Chialà

Il male non sta nelle cose, ma nel cuore con cui ci si accosta alle cose e agli altri. Nel modo con cui li si guarda, se ne parla, li si incontra. C’è un’impurità alla quale siamo tutti soggetti: quella che viene dal cuore. Lì sono coltivati i semi del bene e quelli del male, a seconda di ciò che vi custodiamo.

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Parole dure di vita eterna

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25 agosto 2024

XXI domenica nell’anno
Giovanni 6,60-69
di Sabino Chialà

Vi è contraddizione al piano di Dio, ma una contraddizione di cui Gesù ha consapevolezza. Neppure l’incredulità sfugge alla conoscenza del Figlio. Si tratta di lasciarsi attirare dal Padre, per poter accedere alla fede nel Figlio e dunque alla vita che la comunione con lui rende possibile.

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Lo scandaloso dono per la vita

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18 agosto 2024

XX domenica nell’anno
Giovanni 6,51-58
di Sabino Chialà

Tutto è orientato alla vita! Vita per vita: la vita che Gesù ha da offrire non gli viene da un potere magico, ma è la sua stessa vita che egli offre, simboleggiata dal corpo e dal sangue, realtà che costituiscono la sua esistenza. La materialità della carne e del sangue indica la vita incarnata offerta in dono: carne e sangue come l’essere nella sua corporeità.

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Pane vivo dal Padre

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11 agosto 2024

XIX domenica nell’anno
Giovanni 6,41-51
di Sabino Chialà

Per comprendere è necessario un atteggiamento di fede. E la fede introduce alla vita, quella che dura per sempre, come il pane “che dura”. Non si tratta di aderire a dei concetti, ma di fare spazio a colui che viene dal Padre, che lo ha visto, che dimora in una intima relazione con lui.

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Vesti splendenti

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6 agosto 2024

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE
Professione monastica di fratel Simone
Marco 9,1-10 (Dn 7,9-10.13-14 – 2Pt 1,16-19)

Il Vangelo di Marco questa notte ci ricorda che la luce non disdegna la povertà del nostro essere, le nostre contraddizioni e le nostre miserie. Può brillare nelle nostre povere esistenze, come ha brillato sulle povere vesti del Figlio amato del Padre. E al contempo ci ricorda che quella luce viene da altrove, non è umana, non è opera nostra.

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