Messaggio di Olav Fytske Tveit, segretario generale del WCC

XXI Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
LE ETÀ DELLA VITA SPIRITUALE
Bose, 4-7 settembre 2013
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

Rev. Dr. Olav Fytske Tveit, segretario generale del WCCMESSAGGIO DI OLAV FYTSKE TVEIT, SEGRETARIO GENERALE DEL WCC

2 settembre 2013
           
Vostre eminenze e grazie,
caro fratel Enzo, priore della Comunità di Bose,
rispettati organizzatori e partecipanti,
care sorelle e cari fratelli in Cristo,

è un onore per me salutare tutti voi da parte della comunione del Consiglio ecumenico delle chiese.

Il Monastero di Bose con il suo stile di vita, di preghiera, di comunione e di studio è divenuto un punto di riferimento per l’ecumenismo spirituale in Europa e oltre. La vostra preghiera per l’unità di tutti i cristiani, la comunione di membri di differenti confessioni di fede uniti nel lavoro e nella preghiera che vivete quotidianamente nella vostra comunità e la vostra attività di ricerca particolarmente nel campo della dimensione spirituale dell’unità dei cristiani sono assai stimati dalle chiese e dalle istituzioni extraecclesiali. Il vostro modo di promuovere l’unità dei cristiani ci ricorda che le parole del Signore “che tutti siano uno” sono nello stesso tempo un comandamento e una preghiera. Una parte della lotta e degli sforzi per raggiungere l’unità di tutti i cristiani è la preghiera per l’unità. Noi siamo uniti in Cristo per mezzo della testimonianza dello stesso Vangelo e attraverso la condivisione degli stessi valori spirituali espressi in una diversità armonica e ricca.

Il tema del vostro XXI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, Le età della vita spirituale, ispirato al famoso libro del teologo ortodosso Paul Evdokimov, richiama alla memoria della comunione del Consiglio ecumenico delle chiese il tema della X assemblea che si terrà a Busan, nella Repubblica di Corea, dal 30 ottobre al 9 novembre 2013, Dio della vita, guidaci sul cammino della giustizia e della pace. Non è soltanto la nozione di “vita” che unisce i due temi, ma anche il fatto che la nostra vita, essendoci donata dal nostro Dio, il Dio della vita, deve essere spirituale. Parte della nostra spiritualità è la promozione della giustizia e della pace nel mondo. Come cristiani siamo chiamati a promuovere non la nostra giustizia e la nostra pace, bensì la giustizia e la pace del Dio della vita che divengono le nostre. Sono convinto che le vostre riflessioni ispireranno il nostro itinerario spirituale verso Busan.

Augurandovi una conferenza ricca di buoni frutti,
resto vostro nel comune Signore,

Rev. dott. Olav Fykse Tveit

Segretario generale
del Consiglio ecumenico delle Chiese