Lo Spirito santo compagno di Gesù - Ritiro di Pentecoste

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Domenica 20 maggio

Domenica 20 maggio fr. Ludwig Monti, monaco di Bose, ha tenuto il ritiro di Pentecoste.

‹‹Come lo Spirito Santo agisce nella vita di Gesù? Come è stato la sua forza, il suo “compagno inseparabile” (san Basilio) e come può esserlo per noi, concretamente?››: sono queste le domande che hanno guidato l’incontro, al quale hanno partecipato quasi trecento persone.

‹‹Dio unse in Spirito Santo Gesù il quale passò facendo del bene e guarendo›› (At 10,38), nella forza dello Spirito Santo Gesù era capace di fare bene ciò che faceva, era capace di “fare il bene e di farlo bene”: partendo da questo passo fr. Ludwig ci ha condotti in un itinerario tra i vangeli in varie tappe.

‹‹Lo Spirito spinse Gesù nel deserto›› (Mc 1,12) . Dopo aver vegliato e sostenuto Gesù negli anni della sua giovinezza, alla soglia dei trent’anni lo Spirito scende su di lui nell’ora del battesimo e subito dopo lo “scaccia” nel deserto, luogo arido in cui l’assenza di altre persone lo costringe a fare i conti con sé, con le proprie profondità abissali, “costantemente tentato”. La vocazione di Gesù e nostra, infatti, è di essere immersi nell’umano affinché diventiamo “totalmente umani”.

Nel vangelo di Luca al capitolo quarto (cfr. Lc 4, 14- 21) si sottolinea la comunione quotidiana con lo Spirito come forza che permetteva a Gesù di vivere l’amore, di “risuscitare le pagine della Scrittura” per coglierne quella realtà “così umana, così quotidiana eppure così eterna” della “buona notizia, della liberazione, del vedere chiaro e della misericordia”. Nel capitolo 10 (Lc 10,21-22) lo Spirito spinge Gesù all’esultanza, al ringraziamento, e porta allegria, gioia e fiducia in Gesù come in tutti quelli che hanno “un cuore povero e libero, che sa di avere bisogno ogni giorno di ricominciare”. La mattinata si è conclusa due riflessioni sullo Spirito che fa sospirare Gesù di fronte al male e di fronte alla mancata comprensione dei discepoli e che lo fa piangere, facendo scorrere acqua viva dagli occhi di Gesù.

Nel pomeriggio fr. Ludwig ha continuato la sua meditazione sullo Spirito Santo offrendo alcuni spunti: lo Spirito Santo come cosa buona tra le cose buone, preghiera sempre esaudita; lo Spirito Santo che parla in noi; il tema della bestemmia contro lo Spirito Santo; lo Spirito Santo nella notte del Getsemani; lo Spirito Santo nel quarto vangelo e infine una riflessione sull’immersione in Spirito Santo e fuoco, quel fuoco d’amore che – e questo è stato anche l’augurio di fr. Ludwig per Pentecoste – rinnova nei nostri cuori la speranza e che ci fa cantare nonostante tutto perché, con la sua forza e la nostra disponibilità, è sempre possibile ricominciare.

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