Le categorie di “oriente” e di “occidente”, se usate nel contesto della storia della chiesa, non sono mere demarcazioni geografiche, come se tutto sulla sponda destra dell’Adriatico fosse orientale e ogni cosa sulla sinistra fosse occidentale.
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Sono importanti i monaci, gli hippy e i poeti? No: siamo volutamente irrilevanti. Viviamo l’intrinseca irrilevanza propria di ogni essere umano. L’uomo marginale accetta la fondamentale irrilevanza della condizione umana, un’irrilevanza manifestata soprattutto dalla realtà della morte.
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Per attuare una relazione di accoglienza bisogna essere disposti a una profonda trasformazione del proprio modo d’essere. Alludo in particolare alla svolta per cui tutto ciò che è creduto nelle nostre convinzioni profonde deve portare frutto e trovare conferma nell’impegno a favore degli altri. Penso in primo luogo a chi desidera essere credente in Dio, ma anche ad altri tipi di fede. L’autenticità, la fedeltà, l’intensità e la vitalità di una fede per la vita si misurano dalla scelta di tradurre l’adesione alla verità professata nella dedizione etica quotidiana agli altri, alla relazione con loro, al bene comune.
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