Parole che rimangono

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27 dicembre 2024

Il ritmo della memoria degli eventi della venuta del Signore nella carne è interrotto oggi da un’altra memoria, quelle di un uomo che ha vissuto l’incontro con l’uomo Gesù e ha risposto al suo “Seguimi” (v. 19). Dai vangeli della nascita di Gesù siamo catapultati all’ultima pagina del vangelo attribuito proprio all’evangelista Giovanni, il “discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte” (v. 24), “quel discepolo che Gesù amava” (v. 20). 

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Sulle tracce di Gesù, fino alla fine

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26 dicembre 2024

Il giorno successivo al Natale la liturgia ci fa ricordare la passione e la morte di Stefano, “uomo pieno di fede e di Spirito santo” (At 6,5) che era stato scelto con altri sei discepoli per servire chi si trovava nel bisogno. A parte la breve notizia concernente Giacomo, fratello di Giovanni, di cui Luca ci dice che il re Erode lo fece uccidere di spada (cf. At 12,2),

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L’annuncio del Sole che sorge dall’alto

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24 dicembre 2024

Il cantico di Zaccaria, il “Benedictus” è la preghiera che la chiesa canta ogni mattina. Zaccaria, che all’annuncio dell’angelo era rimasto incredulo, e quindi muto e sordo, incapace di lodare Dio e credere alle sue promesse, al momento della nascita di Giovanni, a compimento di ciò che era stato detto dall’angelo, viene graziato e ritrova voce per benedire Dio.

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Un nome umano per la grazia del Signore

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23 dicembre 2024

All’inizio del brano si sottolinea la dimensione della gioia, alla fine quella del timore davanti all’agire sorprendente di Dio. Gli eventi della circoncisione/imposizione del nome, inquadrati così, spiegano il passaggio e collegano le due percezioni. Netta differenza con ciò che viene narrato riguardo a Gesù: basta un solo versetto per raccontare il tutto! Siamo davanti a due ascolti diversi, quello di Zaccaria misteriosamente deficitario e quello pieno di Maria, che non ha bisogno di alcun evento particolare.

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Maria, o la proclamazione del perdono

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21 dicembre 2024

A pochi giorni della festa di Natale la liturgia ci invita a ripercorrere, una volta ancora, i cosiddetti “evangeli dell’infanzia” che – occorre dirlo una volta ancora? – non sono una cronaca giornalistica degli eventi avvenuti circa duemila anni fa, ma una proclamazione di fede della chiesa della fine del I secolo della nostra era.

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Come una luce che orienta nel buio

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20 dicembre 2024

È difficile capire cosa sia veramente successo. Non ci è dato di sapere quale sia stata veramente l’esperienza di Maria. Certamente vi è stato un intervento del Signore, una voce che in qualche modo lei ha percepito, un manifestarsi di una “grazia” (vv. 28.30), cioè di un amore grande nei suoi confronti che l’ha sorpresa e l’ha stupita. E lei si chiedeva il senso di tutto questo. E forse continuerà a chiederselo per tutta la vita.

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