Il lavoro della fraternità
Tutti i membri della fraternità lavorano, guadagnandosi da vivere con le proprie mani come tutti gli altri uomini e sull’esempio degli Apostoli e dei Padri
Tutti i membri della fraternità lavorano, guadagnandosi da vivere con le proprie mani come tutti gli altri uomini e sull’esempio degli Apostoli e dei Padri
Il lavoro agricolo ha fin dagli inizi accompagnato il cammino della nostra Fraternità. Nell’avvicendarsi delle stagioni, i tanti frutti della terra ci dicono la benedizione di Dio sul nostro lavoro e segnano i ritmi della nostra vita comunitaria. Il lavoro agricolo ci permette anche di sentirci in solidarietà con quanti nella nostra zona faticano lavorando la terra, e ci permette di apprezzare al pieno il sapore dei suoi frutti. Il lavoro della terra diventa così benedizione, eucaristia, ringraziamento.
Il 2024 si è aperto con l‘arrivo di fr. Vincenzo, che si aggiunge agli altri fratelli: fr. Davide, fr. Giandomenico, fr. Giuseppe e fr. Norberto. Per lui in realtà si tratta di un ritorno: aveva già trascorso tre anni a Ostuni. La grande sfida per la fraternità è vivere i cambiamenti di questi ultimi anni come occasione di crescita, di cura reciproca e di nuovo slancio.
“Non siamo qui per festeggiare! Tanto meno per gloriarci di una realizzazione nostra. Vorremmo invece non perdere un’occasione per esercitarci a mettere in pratica l’invito di Paolo (cf. Col 3,15): rendere grazie, per quello che il Signore ha fatto per noi in questi venticinque anni; per rendergli grazie della sua fedeltà, che è passata anche attraverso la nostra pochezza e le nostre contraddizioni”.
Con grandissima gioia la Fraternità Monastica di Bose a Ostuni ha ricevuto nel pomeriggio di domenica 4 dicembre 2016 la visita di sua santità l'Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca Ecumenico Bartolomeo I. Il Patriarca si trovava da giorni in Salento, e nel suo trasferimento a Bari, dove ha inaugurato l'anno accademico della Facoltà Teologica Pugliese, ha voluto fermarsi a fare una vista nella nostra Fraternità.