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4 marzo

Gerasimo del Giordano (+ 475 ca)
monaco

Le chiese ortodosse ricordano oggi Gerasimo del Giordano, monaco del deserto palestinese.
La sua storia, ricostruita in base a una Vita anonima e ad aneddoti riportati dal Prato spirituale di Giovanni Mosco, rimane in larga parte avvolta nel mistero. Gerasimo nacque probabilmente verso la fine del IV secolo nella provincia di Licia, ed entrò giovane in un cenobio dell'Asia Minore. Attratto dalla fama degli anacoreti che in quel tempo popolavano il deserto palestinese, si recò nel deserto di Giuda per seguirne le tracce. Ma presto molti discepoli cominciarono a chiedergli di rimanere con lui. Gerasimo, allora, diede vita a un monastero nei pressi di Gerico, al quale erano legati una settantina di eremi nel deserto. In questo modo, ai più giovani era offerta la possibilità di apprendere la purificazione del cuore nella carità fraterna, mentre gli anziani potevano dedicarsi alla solitudine dell'eremo, alla ricerca dell'«uomo nascosto del cuore» (1P 3,4). A Gerasimo, uomo di grande carità e comunione, è legata anche la celebre storia del leone che, guarito dall'anziano, gli rimase fedele fino alla morte. Quando Gerasimo morì, l'animale si lasciò a sua volta morire sulla tomba del monaco giordanita. La lavra di Gerasimo rimase fino al XIII secolo uno dei centri più importanti del monachesimo palestinese.


TRACCE DI LETTURA

Un giorno, mentre abba Gerasimo passeggiava presso la riva del Giordano, gli si fece incontro un leone. Ruggiva forte a causa della sua zampa, perché era stato punto dalla spina di una canna e la zampa era gonfia e piena di pus. Vedendo l'anziano, il leone gli si accostò e gli mostrò la zampa ferita dalla spina, con aria implorante. Nel vederlo in questo stato l'anziano si mise a sedere, gli prese la zampa e con un taglio tolse la spina e molto siero. Poi gli disinfettò accuratamente la ferita, gli fasciò la zampa e lo congedò. Ma il leone guarito non lasciò più l'anziano. Quando abba Gerasimo se ne andò al Signore e fu seppellito dai padri, il leone vide e sentì abba Sabazio che si prostrava e piangeva sul sepolcro; si prostrò anche lui, batté forte il capo per terra e ruggì. Poi, all'improvviso, morì sulla tomba dell'anziano.
(G. Mosco, Il prato spirituale 107)


PREGHIERA

Cittadino del deserto e angelo rivestito di carne,
tu sei diventato un taumaturgo,
o nostro padre teoforo Gerasimo.
Attraverso il digiuno, le veglie e la preghiera,
tu hai ricevuto il dono di grazia della guarigione
sia dei corpi che delle anime
di coloro che a te si sono rivolti con fede.
Sia gloria a colui che ti ha dato la forza!
Gloria a colui che ti ha incoronato!
Gloria a colui che attraverso di te
ha accordato a tutti la guarigione!


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Casimiro (+1484) (calendario romano)

COPTI ED ETIOPICI (25 amšīr/yakkātit):
Archippo, Filemone e Appia (I sec.), martiri (Chiesa copta)

LUTERANI:
Elsa Brändström (+ 1948), testimone della fede in Finlandia

MARONITI:
Paolo e Giuliana (+ 273 ca), martiri
Gerasimo del Giordano, monaco

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Gerasimo del Giordano, monaco

3 marzo

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Emiterio e Cheledonio (III sec.), martiri (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (24 amšīr/yakkātit):
Agapito (IV sec.), vescovo (Chiesa copta)

LUTERANI:
Giovanni Federico il Magnanimo (+ 1554), sostenitore della Riforma in Sassonia

MARONITI:
Tommaso d'Aquino (+ 1274)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Cleonico, Eutropio e Basilisco (IX sec.), martiri
Nicola (+ 1591), patriarca dei georgiani (Chiesa georgiana)

2 marzo

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Leggi tutto: 2 marzoAgnese di Boemia (1211-1282)
monaca

Il 2 marzo del 1282, torna al Padre Agnese di Boemia, nel piccolo monastero che lei stessa aveva fondato sul modello di San Damiano ad Assisi.
Tredicesima figlia del re di Boemia, Agnese era stata a più riprese destinata a sposare potenti principi di altre case reali, secondo il costume del tempo. Problemi politici prima, e poi la morte del padre, avevano vanificato i progetti che altri avevano pensato sulla sua vita.
Ma l'evento decisivo per la futura scelta di Agnese di farsi celibe per il regno dei cieli, fu l'arrivo a Praga nel 1225 dei primi francescani, quando la giovane principessa non aveva ancora quindici anni. Da loro Agnese apprese dell'esperienza di Chiara e delle minori di San Damiano, e ne rimase conquistata. Cominciò così un cammino di abbassamento che la portò a servire i poveri e i bisognosi per le vie della capitale boema.
Per amore della radicalità evangelica che ormai aveva intuito di poter seguire, Agnese ebbe il coraggio di rifiutare il matrimonio che l'avrebbe resa imperatrice e diede inizio nel 1234, in accordo con la stessa Chiara di Assisi, a un convento damianita nel cuore di Praga.
Come Chiara, anche Agnese dovette a lungo lottare per vedere riconosciuto dalla chiesa il diritto a vivere sine proprio, nell'«altissima e santa povertà».
Ottenuto ciò che aveva pazientemente richiesto e atteso, e dopo aver dato vita a diverse iniziative a favore dei poveri e degli ammalati, Agnese visse gli ultimi anni ritirata nella sua comunità, sottomessa alle sorelle, rifiutando qualsiasi titolo o ruolo che potesse porla al di sopra di esse.


TRACCE DI LETTURA

Cristo è lo splendore della gloria eterna, la luminosità della luce senza fine e lo specchio senza macchia. Guarda ogni giorno questo specchio, o regina, sposa di Cristo, e guarda incessantemente in lui il tuo volto, per ornarti tutta intera, interiormente ed esteriormente, avvolgendoti in stoffe variegate, ornandoti altresì dei fiori di tutte le virtù, come conviene alla figlia e alla sposa amatissima dell'unico Sovrano.
In questo specchio risplende la beata povertà, la santa umiltà e l'ineffabile carità, come potrai tu stessa contemplare in esso, per grazia di Dio. Considera il principio dello specchio: la povertà di colui che è stato deposto in una mangiatoia e avvolto in fasce. O mirabile umiltà, stupefacente povertà! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra, riposa in una mangiatoia.
In mezzo allo specchio, considera l'umiltà, la beata povertà, le fatiche innumerevoli che egli ha sopportato per redimere il genere umano. E alla fine del medesimo specchio, contempla l'ineffabile carità con la quale ha voluto soffrire sulla croce e morire la morte più infame di tutte. È questo specchio, appeso al legno della croce, che si rivolge ai passanti indicando loro cosa sia necessario considerare: «O voi tutti che andate per la strada, guardate e vedete se c'è un dolore come il mio dolore».
(Chiara di Assisi, Quarta Lettera ad Agnese)


PREGHIERA

O Dio,
che hai ispirato
alla beata Agnese da Praga
di anteporre al fascino della dignità regale
l'umiltà della croce,
concedici, per sua intercessione,
di volgere sempre il nostro animo alle cose di lassù,
nel distacco dalle cose della terra.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
1P 4,7-11; Mt 16,24-27


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Chad (+ 672), vescovo di Lichfield, missionario

COPTI ED ETIOPICI (23 amšīr/yakkātit):
Eusebio il Capitano (III-IV sec.), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
John Wesley (+ 1791), predicatore del Risveglio in Inghilterra

MARONITI:
Giovanni Marone (VII sec.), primo patriarca maronita

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Esichio il Palatino (+ 303 ca), martire
Teodoto (+ 315), vescovo di Kyrenia
Ermogene il Taumaturgo (+ 1612), patriarca di Mosca (Chiesa russa)