Castità


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Dunque la castità riguarda ogni uomo, e, in ambito cristiano, non è riservata ai cosiddetti "celibi consacrati'', ma è dimensione che dev'essere assunta e vissuta da ogni battezzato, quale che sia lo stato di vita in cui si trova. Certo, la configurazione cristiana della castità la vede innestata nella fede in Cristo, connessa all'adesione personale a lui, radicata nella sua sequela ed espressione dell'amore per lui. Tanto nel matrimonio come nel celibato la castità è rispetto del mistero del proprio e dell'altrui corpo: essa percepisce il corpo come personale ed espressivo, prima di coglierlo come oggetto di desiderio. Anzi, essa confessa il corpo umano come tempio dello Spirito santo e dimora di Dio (cf. 1 Lettera ai Corinzi 6,19), come luogo di glorificazione di Dio (1 Lettera ai Corinzi 6,20). E il celibato casto a motivo del Regno è vivibile solo grazie a un grande amore per il Signore e alla fede nella resurrezione, oltreché a una maturità umana contrassegnata da capacità di amare e adesione alla realtà. In particolare, come afferma lo stesso Freud, l'equilibrio umano è definito essenzialmente dalla concreta capacità di amare e di lavorare con efficacia. E questi due elementi caratterizzano la maturità umana essenziale a una piena crescita spirituale nella vita celibataria cenobitica.