Ascolto


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La tradizione ebraica chiama Miqra’ la Bibbia, con termine che indica una «chiamata» a uscire «da» per andare «verso»: ogni atto di lettura della Bibbia, per un credente, è l’inizio di un esodo, di un cammino di uscita da sé per incontrare un Altro. Un esodo che avviene essenzialmente nell’ascolto! Non a caso le narrazioni bibliche dicono che il grande ostacolo al cammino di liberazione esodico del popolo d’Israele dall’Egitto fu la «durezza di cuore», la «dura cervice», cioè l’ostinazione a non ascoltare Dio per ascoltare solo se stessi. Ma è anche vero che l’esperienza biblica, e poi l’esperienza del credente, scopre che Dio è anche «Colui che ascolta la preghiera». L’ascolto dell’uomo porta a conoscere l’ascolto di Dio come dimensione in cui egli stesso è immerso, che lo precede e fonda. Dice Paolo: «In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» (Atti 17,28). L’ascolto è l’atteggiamento contemplativo, antiidolatrico per eccellenza. Grazie ad esso il cristiano cerca di vivere nella coscienza della presenza di Dio, dell’Altro che fonda il mistero irriducibile di ogni alterità. Il cristiano vive di ascolto.

tratto da:
ENZO BIANCHI, Le parole della spiritualità,
Rizzoli, 1999 pp.75-77