Senza vera preghiera, la vita spirituale diventa vuota


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Foto di Pablo Sanchez Cuesta su Unsplash
Foto di Pablo Sanchez Cuesta su Unsplash

18 marzo 2024

Mc 11,20-26

In quel tempo20 la mattina seguente, passando, i discepoli videro l'albero di fichi seccato fin dalle radici. 21Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l'albero di fichi che hai maledetto è seccato». 22Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! 23In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: «Lèvati e gèttati nel mare», senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. 24Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. 25Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe». [ 26]


Leggiamo oggi l’ultima parte di un racconto costruito “a sandwich”, caratteristico della scrittura dell’evangelista Marco. Ricordiamo il contesto: dopo l’entrata di Gesù a Gerusalemme e la sua acclamazione da parte del popolo, egli e i suoi discepoli escono dalla città e camminano verso Betania, presumibilmente ospiti di Marta, Maria e Lazzaro, amici del Signore. All’indomani, ritornando a Gerusalemme, lungo il cammino, passano accanto a un albero di fico. Gesù ha fame e guardando all’albero cerca un frutto, ma non ne trova. L’evangelista annota: “Non era la stagione dei fichi” (v. 13). Per cui è curioso e sconcertante l’atteggiamento di Gesù quando, rivolto all’albero, dice: “Mai più si mangino i tuoi frutti” (v. 14). Tuttavia, pensiamo, Gesù con questo comportamento compie un’azione profetica.

Dopo questo episodio segue la parte centrale del racconto. Entrato in città e poi nel tempio, Gesù si mette a cacciare fuori quelli che vendevano e quelli che cambiavano monete e dice: “Non sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri” (v.v. 15-17). Un’altra azione profetica!

Alla sera Gesù e i suoi discepoli ritornano a Betania e all’indomani mattina s’incamminano di nuovo verso Gerusalemme. Passando accanto all’albero di fico lo vedono seccato. E Pietro dice a Gesù: “Rabbi, guarda l’albero che hai maledetto, è seccato” (v. 20). 

Gesù con tre parole risponde a Pietro, ed è un insegnamento per tutti noi su come coltivare la vita interiore. Dice Gesù: “Abbiate fede in Dio”, o più letteralmente: “Abbiate fiducia di Dio”. Poi: “Tutto quello che chiedete pregando, credete di averlo ricevuto”. E ancora: “Quando siete in piedi a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno perdonate, perché il Padre vostro perdoni anche a voi le vostre colpe”.

Queste sono tre parole essenziali da mettere in pratica: se esse non sono operative nel concreto delle nostre vite, la vita spirituale è vuota; e la religione, la chiesa, la pastorale che sono realtà esteriori, diventano un mercato come lo era diventato il tempio di Gerusalemme! 

Quando l’uomo vive senza cercare Dio, davvero scompaiono il diritto e la giustizia. Scompare la pace, e l’essere umano comincia a fare la guerra all’altro. Abbiamo le conseguenze di questa realtà sotto i nostri occhi: ingiustizie, sfruttamenti, violenze, fuga da terre diventate non più abitabili…

Le parole e le azioni di Gesù, come quelli dei profeti, vogliono risvegliare la nostra coscienza. Scrive il profeta Michea: “Ahimè! Sono diventato come uno spigolatore d'estate, come un racimolatore dopo la vendemmia! Non un grappolo da mangiare, non un fico per la mia voglia. L'uomo pio è scomparso dalla terra, non c'è più un giusto fra gli uomini: tutti stanno in agguato per spargere sangue; ognuno dà la caccia con la rete al fratello” (Mi 7,1-2).

Ognuno può chiedersi: Che consistenza ha la mia fede? Vivo una relazione con il Signore che si nutre di vera fiducia in lui, di preghiera e di perdono? O sono come quelli a cui Gesù ha detto: “Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri.” (Lc 11,47-48).

sorella Alice


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