Il Risorto ci viene incontro

19 aprile 2020

II Domenica di Pasqua
Gv 20,19-31
di Luciano Manicardi

Il farsi presente del Risorto ai suoi discepoli la sera del giorno pasquale provoca un cambiamento nei discepoli stessi: un gruppo di uomini impaurito e ripiegato su di sé, che giace in un luogo chiuso simbolicamente assimilabile a un sepolcro, viene fatto risorgere a comunità capace di testimonianza e di annuncio

Continua la lettura

È risorto, come aveva detto

11 aprile 2020

Veglia pasquale
Mt 28,1-10
di Luciano Manicardi

Le donne corsero a portare l’annuncio dell’angelo ai discepoli con paura e con gioia grande. Ed ecco che il Risorto va loro incontro e le saluta con l’esortazione alla gioia: “Gioite, siate nella gioia” e con l’altra parola: “Non abbiate paura”. Resti in voi solo la gioia. Non temete, lasciate andare la paura, scacciate il timore. Il Signore è risorto. E con lui risorge la sua comunità di fratelli e sorelle.

Continua la lettura

Il sigillo dell’agire di Dio

10 aprile 2020

Venerdì santo
Gv 18,1-19,37
di Luciano Manicardi

Tutta la vita di Gesù è mettere in atto una morte vitale che dà senso alla nostra vita mortale. In ogni atto di amore autentico vi è un dinamismo di perdita di sé per ritrovarsi nell’altro, vi è il mistero di una perdita e abbandono di sé per riceversi nuovamente grazie all’altro. La dinamica di morte e resurrezione è insita nell’amare. Ed è sigillo dell’agire del Dio che è amore

Continua la lettura

Amare ancora

9 aprile 2020

Gv 13,1-15
La Cena del Signore
di Luciano Manicardi

Avendo amato, egli ancora ama. Avendo amato prima i suoi discepoli, egli, anche in questo frangente in cui si palesano il tradimento, il rinnegamento, l’incomprensione dei discepoli, decide di amare ancora. Avendo amato prima, durante il suo ministero pubblico, ora che si prospetta la fine della sua vita terrena, egli decide di amare ancora.

Continua la lettura

La grande forza di un Messia mite

5 aprile 2020

Mt 21,1-11
Domenica delle Palme
di Luciano Manicardi

Il Gesù che entra mite in Gerusalemme è parola che interpella, parola infinitamente libera, dotata di quella libertà che lo guiderà nei giorni successivi a inoltrarsi sulle vie che lo condurranno al processo e al patibolo. Dove più che mai Gesù starà nel silenzio per far udire la parola che la sua persona esprime in ogni suo gesto.

Continua la lettura