Radunati attorno al nostro unico Signore
14 dicembre 2024
Mt 24,26-31 (Lezionario di Bose)
In quel tempo, Gesù disse : «26Se dunque vi diranno: «Ecco, è nel deserto», non andateci; «Ecco, è in casa», non credeteci. 27Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 28Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.
29Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.
Siamo al centro del tempo di Avvento e il brano proposto si sofferma sul tema della venuta del Figlio dell’uomo. Quest’argomento resta per noi misterioso sia perché non utilizziamo nel nostro linguaggio il termine “figlio dell’uomo”, sia perché non conosciamo il significato che esso aveva al tempo di Gesù, sia ancora perché il linguaggio apocalittico che viene utilizzato rischia di trarci in inganno facendoci pensare che dia delle indicazioni per calcolare tempi e luoghi precisi dell’avvento del Signore. Ma questo è un grande inganno contro cui il testo mette chiaramente in guardia, dicendo con forza: “Non credeteci!”. Non sono queste le finalità del discorso. Le indicazioni che vengono date non vanno infatti prese alla lettera ma richiedono un intelligente lavoro di interpretazione.
Ciò che viene detto chiaramente è che la venuta del Signore sarà qualcosa che avverrà più veloce della luce della folgore. Sarà un evento talmente improvviso che non sarà possibile organizzarsi in tempo. Dunque, l’unica cosa che si può provare a fare è cercare di prepararsi per farsi trovare pronti.
Al Versetto 28 troviamo una frase che colpisce la nostra attenzione e su cui facilmente scivoliamo via per la sua durezza: “dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi” o più precisamente ed elegantemente “le aquile”. Troviamo più volte nella bibbia questa immagine. Dato il contesto potremmo leggervi l’attrazione che il Figlio dell’uomo eserciterà al suo ritorno creando un movimento di raduno di tutte le persone che da lui si lasceranno attirare. Questa lettura trova un possibile e significativo parallelo nel quarto evangelo, dove Gesù riferendosi alla sua morte in croce dichiara: “Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12,32).
Il nostro testo si conclude riprendendo il tema del raduno: gli angeli del Figlio dell’uomo “raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. Molto bello questo tema del raduno! Raduno attorno al Figlio dell’uomo grazie all’intervento dei suoi angeli, raduno non tanto attorno a un cadavere, ma attorno a un corpo morto e risorto, raduno a cui giungere per ritrovarsi insieme agli altri e non contro gli altri. Raduno che sarà possibile grazie alla comparsa nel cielo di un segno: il segno del figlio dell’uomo. Questo segno renderà evidenti le nostre miserie, le nostre fragilità, i nostri peccati. Tutte cose che noi istintivamente tendiamo a nascondere per non essere né giudicati né condannati. Ma che il figlio dell’uomo svelerà non tanto per condannare, ma per perdonare.
Di fronte a una così grande esperienza non si potrà far altro che “battersi il petto”. Bellissima questa immagine che significativamente ritroviamo anche nelle folle che se ne vanno dopo aver assistito alla passione di Gesù (Lc 23,48) e che siamo invitati a compiere all’inizio di ogni eucarestia. Battersi il petto, infatti, significa riconoscere il proprio essere peccatori avendo coscienza che proprio in virtù di questo riconoscimento possiamo essere perdonati e radunati tutti insieme attorno al nostro unico Signore per una vita senza fine.
fratel Dario a Cellole