18 luglio
Paul Schneider (1897-1939)
pastore luterano e martire
Nel 1939, dopo quattordici mesi di sevizie e umiliazioni in cella d'isolamento, muore nel campo di concentramento di Buchenwald Paul Schneider, pastore della Chiesa evangelica tedesca.
Paul era nato nel 1897 a Pferdsfeld nell'Hunsrück. Compiuti gli studi teologici a Giessen, Marburgo e Tubinga, egli diventò pastore a Hochelheim dopo aver svolto un tempo di servizio volontario in mezzo agli operai della Ruhr, accettando i lavori più pesanti.
Sposato con Margarete Dieterich, padre di sei figli, posto dall'ascesa al potere del nazismo di fronte all'alternativa tra fedeltà all'Evangelo e fedeltà al regime, Schneider non ebbe alcun dubbio. Membro attivo della Chiesa confessante, egli predicò l'Evangelo con coraggio, sottolineando l'inaccettabilità del Paragrafo ariano e delle leggi razziali, fino a essere arrestato a più riprese.
Accolse nella libertà e per amore del Signore e del gregge affidatogli il destino che gli si faceva incontro; a Buchenwald, dove fu internato nel 1937, l'unica sua preoccupazione fu quella di confortare chi soffriva assieme a lui, annunciando la parola di Dio a tempo opportuno e inopportuno, col solo desiderio di "far vivere" chi con lui stava andando incontro alla morte.
Alla notizia della sua esecuzione, Dietrich Bonhoeffer romperà gli indugi e tornerà in Germania, per seguirlo pochi anni più tardi nel cammino verso il martirio.
TRACCE DI LETTURA
La preghiera fa degli uomini degli esseri umani che si piegano solo dinanzi a Dio, e che confessano Dio dinanzi al mondo. La preghiera è la forza di Dio per il combattimento della vita e della fede.
Questo è veramente tutto il contenuto della nostra fede cristiana: che Gesù Cristo con la sua morte salvifica ha riportato per noi la vittoria e che con la vita che ha riacquisita nella resurrezione e ascesa al cielo, è divenuto nostro Signore; dunque la nostra vita terrena appartiene a lui tanto quanto gli deve appartenere la nostra morte, ed egli richiede la nostra ubbidienza piena e totale così come, nella sua passione e morte, ci ha donato il perdono dei nostri peccati.
In questa signoria di Gesù Cristo che domina chiara e inequivoca la sua comunità, nell'unica signoria di Gesù Cristo e in essa soltanto, tutte le differenze tra i cristiani, comprese quelle in campo dottrinale, in cui essi non si comprendono e si dividono gli uni dagli altri, vengono abolite. È Gesù Cristo l'unità e la libertà della propria comunità.
I criteri per l'unità e i criteri dell'amore cristiano, non dobbiamo farceli dire e prescrivere da coloro che non credono in Cristo come Figlio di Dio e Signore della chiesa.
(P. Schneider, Sermoni )
LE CHIESE RICORDANO...
ANGLICANI:
Elizabeth Ferard (+ 1883), prima diaconessa della Chiesa d'Inghilterra, fondatrice della Comunità di Saint Andrew
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Marina di Orense, vergine e martire (calendario mozarabico)
COPTI ED ETIOPICI (11 abīb/ḥamlē):
Giovanni e Simeone di Alessandria (IV sec.), martiri (Chiesa copta)
LUTERANI:
Paul Schneider, testimone fino al sangue in Renania
MARONITI:
Emiliano di Durostoro (+ 363), martire
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Emiliano di Durostoro, martire
Ritrovamento delle reliquie di Sergio di Radonež (1422)
Elisabetta e Barbara (+ 1918), monache e neomartiri (Chiesa russa)