Primo Mazzolari
Nel 1952 Mazzolari scrive Tu non uccidere che uscirà anonimo nel 1955. Rappresenta la riflessione più matura intorno al tema della pace e della guerra. Sottolinea con forza l'alterità tra vangelo e guerra: “Cristianamente e logicamente la guerra non si regge (e tu non uccidere, per quanto ci si arzigogoli sopra, vuol dire tu non uccidere); e per di più si uccidono fratelli, figli di Dio, redenti dal sangue di Cristo; sì che l'uccisione dell'uomo è a un tempo un omicidio, perché uccide l'uomo; suicidio perché svena quel corpo sociale, se non pure quel corpo mistico, di cui l'uccisore stesso è parte; è deicidio perché uccide con una sorta di esecuzione di effige l'immagine e la somiglianza di Dio, l'equivalenza del sangue di Cristo, la partecipazione, per la grazia, della divinità”.
Tu non uccidere è un testo di grande suggestione; in esso è presente la tensione tra prospettiva di cristianità e urgenze del Vangelo, ma in alcuni passi il riferimento alla parola di Gesù è così forte da superare la tradizionale teologia della guerra giusta e da prefigurare la via della testimonianza evangelica della pace fino al martirio, fino a dare la vita per il nemico, in obbedienza al comando del Signore.