Servire il fratello correggendolo

Non ferire il fratello con parole ambigue, perché non ti avvenga di riceverne in cambio di simili e di allontanare da entrambi la disposizione della carità; ma “và e rimproveralo” (Matteo 18,15) con amorevole franchezza affinché, dissipate le cause della tristezza, tu liberi entrambi dal turbamento e dalla tristezza.

Massimo il confessore, Sulla carità 4,32

 

La lode degli uomini è radice dell’ignobile concupiscenza, così come il rimprovero per il male è radice di saggezza, non quando lo ascoltiamo, ma quando lo accogliamo.

Marco l’asceta, La legge spirituale 95