Il pericolo delle antipatie e delle simpatie
È naturale che in un gruppo, in una comunità, ci siano vicinanze di sensibilità e blocchi tra sensibilità diverse. Queste cose hanno diverse motivazioni, spesso non abbiamo su di esse nessun controllo.
Se ci lasciamo guidare dalle nostre emozioni, si costituiranno dei gruppuscoli chiusi all’interno della comunità più vasta. Allora non sarà più una comunità, un luogo di comunione, ma dei gruppi di persone più o meno chiuse su di sé e bloccate nei confronti degli altri. Quando si incontrano certi gruppi, o si entra in certe comunità si percepiscono subito queste tensioni e queste guerre sotterranee.. Le persone non si guardano in faccia. Quando si incontrano nei corridoi, sono come navi nella notte. Una comunità è tale quando la maggioranza dei suoi membri ha deciso coscientemente di spezzare queste barriere e di uscire dal bozzolo delle “amicizie” per tendere la mano ai “nemici”. Ma questo è un lungo cammino. Una comunità non si fa in un giorno. In realtà non è mai fatta! È sempre sia in progresso verso un amore più grande, sia in regresso, a seconda che le persone accettino o rifiutino di scendere nel tunnel della sofferenza per rinascere nello Spirito.