La comunità trampolino verso l’umanità

 Siamo fatti gli uni per gli altri, fatti della medesima terra, membri di uno stesso corpo. L’espressione “mio popolo” non significa che io sono in uno stato di superiorità nei loro confronti, che io devo dare e gli altri ricevere. Significa che loro appartengono a me come io appartengo a loro. Siamo tutti solidali. Quello che li tocca, tocca a me. L’espressione “mio popolo” non implica che ci siano altri che io rifiuto. No il mio popolo è la mia comunità, costituita da quelli che mi conoscono e che mi portano. Può essere e deve essere un trampolino verso l’intera umanità. Non posso essere fratello “universale” se prima non amo il “mio popolo” (Jean Vanier, La comunità: luogo del perdono e della festa, Jaca Book, Milano 2000, pp. 34-37).

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