Dimentichi del passato e protesi al futuro (Fil 3,13-14).
La chiamata di Dio in Gesù Cristo
In Filippesi 3,13-14, Paolo usa la metafora di un corridore che gareggia in una gara per rappresentare la vita dell'apostolo stesso. Paolo ignora le cose che stanno dietro e tende alle cose che stanno davanti, agognando alla meta della chiamata celeste di Dio in Cristo Gesù. Ma che cosa significa esattamente la parola "chiamata" nelle lettere di Paolo e nelle Scritture? Dopo aver brevemente esaminato questo termine, la relazione prender' in esame Filippesi 3,13-14 e il suo contesto per evidenziare ciò che Paolo sta cercando di trasmettere in questi versetti. Infine, sar' proposta una breve attualizzazione di questo testo per quanto riguarda la direzione in cui la Chiesa ortodossa è spesso concentrata oggi.
PhD, Loyola University, Chicago
MDiv, Holy Cross Greek Orthodox School of Theology
BA, Hellenic College
Dimensioni della preghiera. San Saba nel deserto di Giuda.
Stephen Cavanna Headley è nato in Pennsylvania nel 1943. Dopo la laurea in studi orientali (cinese e sanscrito) alla Columbia University (1969), continua gli studi a Parigi con un master in filologia sanscrita all’Ecole Pratique (1972) e un dottorato in antropologia sociale alla Sorbona (1979). Nel frattempo, studia teologia al Seminario St Vladimir di New York e all’Institut St Sèrge di Parigi.
Tra il 1981 e il 2008 lavora al Centro nazionale francese per la ricerca scientifica e tra il 1998 e il 2008 è coinvolto nel gruppo di ricerca dell’antropologo Louis Dumont.
Tra il 1973 e il 2005 compie lunghe ricerche sul campo a Java, mentre tra il 2006 e il 2010 insegna a Mosca e intraprende studi antropologici sulla vita parrocchiale.
Vorrei suggerire che l'eredità più importante della vita monastica nel deserto della Giudea è il typikon monastico di San Saba. Avendo in seguito influenzato il rito della cattedrale nella città imperiale di Costantinopoli, l'innografia sabaita di Gerusalemme, arricchita dalla tradizione studita, si garantiva un posto indelebile negli ordo liturgici ortodossi, sia parrocchiali che monastici. Questa regola liturgica della vita monastica fu normativa per molti secoli, ma ebbe una grandissima influenza anche al di fuori dei monasteri e in particolare in ambiente urbano, dove l'innografia sabaita ebbe un’immensa diffusione. Il corifeo di questo dono poetico dei monasteri di “San Saba" alle parrocchie urbane in tutto il mondo ortodosso fu San Giovanni di Damasco (c. 675/6 -749), teologo, poeta e musicista, che venne in Palestina e forse anche a San Saba, dove sarebbe vissuto componendo i tre grandi canoni dell’anno cristiano.
La vita in Cristo
Il metropolita Ilarion di Volokolamsk, membro della Commissione mista internazionale per il dialogo tra la chiesa cattolica romana e la chiesa ortodossa, è uno dei teologi ortodossi contemporanei più conosciuti. Dopo aver compiuto la propria formazione teologica all’Accademia di Mosca, ha conseguito il dottorato a Oxford con una tesi su Simeone il Nuovo Teologo; ordinato vescovo nel 2001, il metropolita Ilarion è dal 2009 presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. È inoltre musicista e autore di numerose composizioni, tra cui la Passione secondo Matteo, per soli coro e orchestra.
Tra le sue opere principali, sono usciti in italiano quattro volumi dell’ampia sintesi sull’ortodossia (La Chiesa ortodossa I. Profilo storico, prefazione di K. Koch, Bologna 2013; II. Dottrina, Bologna 2013; III. Tempio, icona e musica sacra, prefazione di G. Ravasi; IV. Liturgia, prefazione di L. Sandri), ed è in corso la traduzione della cristologia in sei volumi: Iisus Christos. Žizn’ i učenie (Gesù Cristo. Vita e insegnamento), 6 voll., Moskva 2016-2017. Presso le edizioni Qiqajon sono usciti: La gloria del Nome. L’opera dello schimonaco Ilarion e la controversia athonita sul Nome di Dio all’inizio del xx secolo (2002); La forza dell’amore. L’universo spirituale di Isacco il Siro (2003); Cristiani nel mondo contemporaneo (2013); Cammino di luce (2018).