Un caleidoscopio di cristiani

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“Nonna, sai quando si festeggia il Natale?”.

Lo sguardo di nonna Gina si fa interrogativo, la bocca si solleva appena in un mezzo sorriso nel rispondere al piccolo Matteo: “Come se so quando si festeggia il Natale? Matteo… ma lo sai anche tu, è appena passato: il 25 dicembre…”.
“Sì, ma non per tutti!” esulta il bambino, rischiando di rovesciare la cioccolata calda fumante davanti a lui
“Non per tutti?”.
“Non per tutti, nonna: il mio amico Alex l’ha festeggiato il 7 gennaio. Sai, lui è ortodosso. Lo sai cosa vuol dire ortodosso?”.

Sono queste le piccole occasioni che possono aprirci gli occhi e insegnarci che il cristianesimo è un po’ più variegato rispetto a quel monolite a cui, con alterni entusiasmi, sappiamo di appartenere fin dall’infanzia. Sì, noi cristiani siamo diversi, e questa è una gran bella notizia. Noi cristiani però siamo anche divisi. E qui c’è qualcosa che non va! Alcuni di noi senza dubbio non ne sanno nemmeno il perché, altri le ragioni le conoscono, ma proprio non le capiscono; alcuni pensano che non ci si possa far nulla, altri no. Sono quelli che ritengono che diversi non significhi necessariamente nemici e rifiutano di credere che il peso della storia e dei nostri cuori di piombo rendano la comunione impossibile. Sono quelli che credono che pregare insieme e gli uni per gli altri sia già essere uniti e predisporsi a esserlo sempre meglio.

È con questo spirito che da più di cent’anni cristiani di tutto il mondo e delle più diverse chiese hanno fatto propria l’idea di Paul Wattson di impegnarsi almeno per sette giorni all’anno a pregare insieme per l’unità. Da quasi sessant’anni anni, questa settimana di preghiera si è strutturata e prevede la diffusione a livello globale di una traccia di preghiera che le varie chiese locali possono far propria e concretizzare. Sono questi i giorni che stiamo per vivere, e quest’anno in un anniversario speciale.

1700 anni fa, 318 vescovi elaborarono un’unica formula di fede, il Credo. Vi sembra impossibile? Eppure è avvenuto e questo primo sforzo di unità sta ancora a fondamento della fede di tutti i cristiani, nonostante le loro divisioni e rispettando le loro differenze. È questo che la settimana di preghiera di quest’anno ci invita a celebrare insieme ponendoci una domanda quanto mai esistenziale “Credi tu questo?” e offrendoci parole, tratte dalle Scritture e dai Padri delle diverse tradizioni, che possano guidarci a dare una risposta che sia tanto personale quanto condivisa.


ASCOLTA il PODCAST con le voci dei giovani partecipanti alla settimana ecumenica