Fratello, sorella, l’Evangelo sarà la regola, assoluta e suprema.
Nessuna comunità e nessuna persona possono realizzare ed esaurire tutte le esigenze dell’Evangelo. Solo la chiesa universale nella sua completezza storica può esprimere la totalità degli appelli contenuti in esso.
Ma avendo tu scelto di vivere la comunità e il celibato con dei fratelli di cui essere custode, tu non sarai sballottato a ogni soffio di vento, e con l’Evangelo terrai conto anche di essi: infatti sono per te la regola vivente. In essi parlerà Cristo ogni volta che tu dovrai riconoscere di non vedere chiaro, di non sapere come rispondere con gioia agli appelli dell’Evangelo.
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Fratello, sorella, quando giungi in comunità col desiderio di seguire l’Evangelo, tu conosci poche cose di questa vita che ti ha attirato e che hai scelto. Ti occorre dunque un tempo di riflessione e di maturazione della vocazione ricevuta.
Pieno di quell’amore vero che non si accontenta di doni parziali e passeggeri, ti impegni con l’accoglienza liturgica a vivere stabilmente nella comunità la vocazione ricevuta, accolta e poi scelta. Da allora i tuoi atti e i tuoi atteggiamenti prendono una visibilità comunitaria.
Provata la tua vocazione all’interno della comunità, viene per te il momento, fratello, sorella, di dare in modo definitivo questa tua vita a Dio, e di darla davanti alla chiesa. Nella liturgia della professione, invocato lo Spirito santo affinché ti ispiri un consenso degno e incrollabile, tu pronuncerai il “sì” totale, irrevocabile, libero, all’appello di vivere il celibato e la vita comune secondo lo spirito della Regola.
Questo “sì” lo pronuncerai davanti alla chiesa garante e confermante il tuo carisma nello Spirito santo al Padre, per Cristo che è l’Amen eterno, il testimone fedele e verace.
(Regola di Bose 9-11)
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6 agosto 2023
Trasfigurazione del Signore
professione monastica di Federico e Paolo
Omelia di fr. Sabino Chialà, priore di Bose
Cari fratelli e sorelle, cari amici e ospiti,
abbiamo appena riascoltato l’annuncio che questa festa della Trasfigurazione del Signore ci rivolge. Un annuncio che ha al suo centro la visione di una luce che irrompe nella storia di noi uomini e donne di tutti i tempi. Quali che siano le situazioni che viviamo, i pensieri che si affollano, i sentimenti che ci abitano, i pesi che gravano sul nostro cuore, la liturgia di questa notte ci parla di luce. Ci invita a venire alla luce e a gioire di questa luce, che non procede dai nostri sforzi, ma è puro dono. È luce che scende da Dio e che inonda ogni cosa: dal volto del Messia Gesù, alla creazione intera, che con noi celebra questa festa cosmica. Tutta la creazione è infatti destinataria di questo annuncio di luce.
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