Sintesi dei lavori del 31 maggio

XI Convegno Liturgico Internazionale Bose, 30 maggio – 1° giugno 2013
IL CONCILIO VATICANO II
Liturgia, Architettura, Arte

Organizzato dal Monastero di Bose
in collaborazione con Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana e «Rivista Liturgica»

SINTESI DEI LAVORI DEL 31 MAGGIO

I lavori della mattinata di venerdì 31 maggio si sono aperti con la relazione del Prof. Ralf VAN BÜHREN, docente presso la Pontificia Università della Santa Croce, che ha affrontato la questione dell’arte e dell’architettura dibattuta dai Padri al Concilio e confluita nel capitolo VII della Costituzione. Il relatore ha mostrato come i documenti del Concilio in materia liturgica abbiano cercato «di conciliare tra loro le interpretazioni dei padri conciliari, spesso di segno contrario. La Costituzione sulla liturgia contiene formulazioni di compromesso, nelle quali sono poste una accanto all’altra interpretazioni di natura diversa (“sì” all’arte contemporanea e all’arte storica; “sì” al culto delle immagini e alla limitazione della loro quantità, “sì” alla nobile bellezza e alla semplicità dello spazio sacro)», e ha concluso rimarcando «due dolorose carenze che, a 50 anni di distanza dall’approvazione  della Sacrosanctum Concilium, costituiscono tuttora una sfida culturale. Queste carenze riguardano 1) la comprensione mistagogica dei sacramenti e delle celebrazioni liturgiche e 2)  una migliore formazione liturgica. Per il Concilio Vaticano II tali questioni erano di prioritaria importanza! La loro recezione è tuttora in corso. Dal mio punto di vista, mistagogia e formazione liturgica potranno avere effetti positivi anche sulla produzione di un’arte e di un’architettura contemporanee».

La giornata poi ha visto susseguirsi cinque focus, cinque interventi volti a focalizzare l’attenzione su alcune tematiche particolari.

XI CONVEGNO LITURGICO INTERNAZIONALE  - Monastero di Bose, 31 maggio 2013Il Prof. François CASSINGENA-TRÉVEDY, docente presso l’Institut Supérieur de Liturgie dell’Institut Catholique de Paris ha presentato l’estetica liturgica delineata dalla Sacrosanctum Concilium, alla luce del duplice invito conciliare alla «nobile semplicità» e alla «nobile bellezza»: «l’estetica della nobile semplicità si manifesta in una certa agilità, una certa esattezza, una certa attenzione a fare-assemblea: come risiede nella tenuta dell’assemblea costituita, così risiede già nell’atto stesso mediante il quale l’assemblea si costituisce in quanto tale, nell’oggi del Signore che la convoca e dei fratelli che s’incoraggiano gli uni gli altri a “venire alla casa del Signore” (cf. Sal 122,1). In altre parole, una simile estetica trova il suo primo campo d’esercizio, come la sua prima epifania, in quella famosa “partecipazione piena e attiva” (SC 14) che il Concilio stesso ha promosso, facendone in qualche modo l’anima della riforma liturgica (cf. SC 113)».

Mons. Francesco CAPANNI, del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha poi tracciato una panoramica dello sforzo post-conciliare per la formazione del clero e della committenza all’arte e, specularmente, degli artisti alla liturgia.

SEDUTA POMERIDIANA

XI CONVEGNO LITURGICO INTERNAZIONALE  - Monastero di Bose, 31 maggio 2013Nel pomeriggio, l’artista viennese Leo ZOGMAYER ha presentato la sua esperienza di artista in dialogo con la committenza ecclesiale, e ha constatato: «Purtroppo, assai di rado oggi mi capita di incontrare dei preti, dei consigli parrocchiali, dei vescovi etc. che siano familiari con l’arte contemporanea. È difficile lavorare con un cliente completamente estraneo al linguaggio e allo stile dell’arte contemporanea». Di qui l’esigenza di continuare la formazione all’arte della committenza ecclesiale, e la formazione alla liturgia degli artisti.

Il Prof. Paul BÖHM, della Fachhochschule di Colonia, ha ripercorso la storia della sua famiglia, composta da tre generazioni di architetti di chiese che, attraverso il Novecento, hanno operato prima, durante e dopo la riforma liturgica del Vaticano II.

XI CONVEGNO LITURGICO INTERNAZIONALE  - Monastero di Bose, 31 maggio 2013Infine il Prof. Paul BRADSHAW, del Dipartimento di Teologia dell’Università di Notre Dame, ha esaminato la percezione ecumenica che le altre Chiese hanno avuto della riforma liturgica cattolica. Il relatore ha mostrato che la Sacrosanctum Conciliume la riforma liturgica sono state «una forza trainante fondamentale nel plasmare la revisione liturgica in altre Chiese nella seconda metà del XX secolo. Questo ha contribuito a rafforzare il senso di unità tra le Chiese e promosso una maggiore comprensione condivisa della teologia sacramentale e liturgica. Le altre chiese non hanno seguito il modello cattolico semplicemente per rispetto verso la Chiesa cattolica, ma perché hanno percepito la sapienza che stava dietro i cambiamenti che sono stati promossi. È troppo sperare che negli anni a venire il continuo processo di rinnovamento liturgico possa diventare ancora più reciproco tra queste denominazioni ecclesiali e la Chiesa cattolica romana? O anche sognare che la preghiera sacerdotale di Gesù, ut unum sint, che tutti siano una cosa sola, possa diventare davvero di una realtà, almeno per quanto concerne il culto?».


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