9 Ottobre - Foto e sintesi

Giornate di studio
MICHELE PELLEGRINO: MEMORIA DEL FUTURO

Questa mattina sono terminati i lavori del convegno e le relazioni di chiusura sono state affidate a Francesco Traniello e Roberto Repole.

Questa mattina sono terminati i lavori del convegno e le relazioni di chiusura sono state affidate a Francesco Traniello e Roberto Repole.

Il primo ha proposto una lettura storica dell’interpretazione del Conciclio Vaticano II fatta da Michele Pellegrino. Vescovo del Concilio,si, ma quale Concilio aveva in mente? Traniello ha scelto un punto di osservazione più distante rispetto a quelli dati nelle diverse testimonianze del giorno prima ma ha saputo da storico individuare le questioni essenziali di natura ecclesiale che hanno caratterizzato il pensiero di padre Michele Pellegrino. Incarnazione, storia, comunione e responsabilità questi alcuni dei termini che il professore ha usato per tratteggiare l’ermeneutica di Pellegrino. L’incarnazione prende sul serio la concretezza e l’umanità di Gesù, e dunque pone ogni cristiano e soprattutto la chiesa all’interno di una dimensione storica che non si può disertare. La storia della salvezza e la storia di questo mondo allora si intrecciano inesorabilmente. Ed ecco l’universalismo cristiano Pellegrino uomo attento e rispettoso verso il popolo di Dio, verso i presbiteri, i laici e i lontani della sua diocesi, ma anche vescovo che riconduceva a sé in ultima analisi ogni responsabilità.


Roberto Repole ha tratteggiato un profilo teologico di Michele Pellegrino a partire principalmente da alcuni punti della Camminare insieme. La parresia, l’insistenza del vescovo sulla testimonianza necessaria che la chiesa per prima doveva fornire al mondo in materia di povertà, libertà e fraternità, hanno fatto di Pellegrino un profeta e ancora oggi sono poche le voci come la sua che chiedono ai cristiani per primi sobrietà, povertà ,e una libertà disinteressata. La riflessione finale ha legato la figura di Pellegrino alla situazione ecclesiale attuale: la sinodalità, di cui per molto tempo non si è parlato all’interno della chiesa, chiede ora, alla luce di questo testimone e profeta di essere ripensata, allargata a tutto il popolo di Dio, e messa in atto nelle diverse chiese locali