Vangelo del giorno
21 giugno 2025
In italiano, la parola ospite è ambivalente: può riferirsi tanto a chi ospita quanto alla persona ospitata. In ogni caso, però, lascia intuire un certo grado di conoscenza reciproca, o quanto meno di benevolenza e gratitudine; allude anche a diritti e doveri che, per quanto non codificati, sono riconosciuti da chiunque appartiene a una stessa cultura. Soprattutto, però, questa parola è un buon concentrato del vangelo che abbiamo appena letto: Gesù desidera essere ospitato da noi, anzi sta alla nostra porta e bussa perché lo ascoltiamo e gli apriamo (cf. Ap 3,14-20), e tutto il Vangelo secondo Giovanni ruota intorno al dramma del Figlio che “venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto”
Vangelo della domenica
22 giugno 2025
Corpo e Sangue del Signore
Luca 9,11b-17 (Gen 14,18-20; 1Cor 11,23-26)
di Luciano Manicardi
Il cibo eucaristico, significato dal pane e dal vino, simboli della vita così elementari e pregnanti, anticipa e prefigura quella vita eterna e quella comunione senza più ombre con Dio che, donata in Cristo, sarà realtà per sempre e per tutti nel Regno di Dio. Mentre fa memoria di tutta la vita di Cristo, l’eucaristia assume anche l’intera vita dell’uomo attraverso i simboli del pane e del vino.