20 ottobre 2025
La prima considerazione che mi sembra proporre il testo è che non si può piegare l’Evangelo e farlo diventare la giustificazione dei propri diritti, di un “dammi!” che abbia l’avvallo autorevole del Signore.
Inoltre Gesù non risponde alla richiesta dello sconosciuto entrando nel “chi ha ragione”; non si propone come istanza giuridica migliore, superiore ai tribunali umani e al diritto; è consapevole dei limiti della sua persona, pur sapendo di essere il Figlio di Dio cui è dato ogni potere.
Continua la lettura
18 ottobre 2025
Impossibile fare la biografia dell’evangelista Luca del quale oggi celebriamo la memoria, perché l’unica cosa che si sappia di lui è che ha scritto l’evangelo che è stato messo sotto il suo nome e gli Atti degli apostoli, secondo libro della sua opera. Tutto il resto è tradizione, non trascurabile certo, ma non verificabile storicamente.
Continua la lettura
17 ottobre 2025
“Se invece muore porta molto frutto”. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, di cui oggi la chiesa ci invita a fare memoria, ha parlato di sé, andando verso il martirio, esprimendo il desiderio di essere “pane puro di Cristo”, macinato dai denti dei leoni.
Continua la lettura
16 ottobre 2025
Che cosa accomuna i farisei ai dottori della legge, per avere da Gesù lo stesso trattamento? Non si tratta di un’antipatia particolare di Gesù verso due categorie di persone. Gesù non generalizza e non crea delle differenze sociali per rinchiudere l’umanità in una o in un’altra, per poi giudicarle e - perché no? - anche disprezzarle. Ciò che sta esprimendo Gesù è il rammarico verso chi ha un servizio da svolgere verso la gente e lo ha trasformato in un potere con il quale ingannare e schiacciare chi si affida a lui.
Continua la lettura