Lettera agli amici Qiqajon di Bose n. 69 - Avvento 2020
Cari amici e amiche, cari ospiti e quanti ci seguite da lontano,
come ogni anno l’Avvento è un tempo di vigilante consapevolezza e di fiduciosa speranza, un’occasione di rilettura del tempo trascorso e di apertura dello sguardo e del cuore alla venuta del Signore nelle nostre vite e alla fine dei giorni. Se la nostra comunità nell’anno trascorso ha conosciuto e sta vivendo una prova particolare, essa ha anche condiviso con tutti voi, e con milioni di altri uomini e donne nel mondo, la tribolazione costituita dalla pandemia.
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Cari amici, ospiti e voi che ci seguite da lontano,
a testimonianza dei legami fraterni che ci uniscono in diversi modi, in queste ultime settimane molti di voi ci hanno chiesto – con discrezione e rispetto, insistenza e preoccupazione, sconcerto o qualcuno perfino con rabbia – una parola sulla vicenda che ha coinvolto la Comunità e che è causa di molte e profonde sofferenze. Siamo rimasti in silenzio attendendo un certo tempo per non ferire ulteriormente le persone e dire una parola di pace e chiarezza, nella responsabilità che avvertiamo di rendere conto sia della speranza che è in noi, sia dello scandalo suscitato in tanti cristiani e persone che ci seguono...
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Cari amici e ospiti
e voi che ci seguite da lontano
e a cui desideriamo manifestarci vicini con questa lettera:
il Signore è venuto nella carne,
viene nell’oggi della storia,
verrà nella gloria alla fine dei tempi.
È questa la buona notizia della fede che ogni anno il tempo dell’Avvento proclama alla comunità dei discepoli di Gesù perché diventi la loro parola di speranza per i loro fratelli e le loro sorelle in umanità.
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Cari amici, ospiti e voi che ci seguite da lontano,
come Lettera agli amici, proponiamo alcune parole tratte dal testo di una conferenza pronunciata da Olivier Clément (1921-2009) al Pontificio Collegio Russicum nel marzo 1996. Desideriamo in questo modo fare memoria, a dieci anni dalla morte, di questo indimenticabile amico della nostra comunità, vero pneumatoforo e costruttore di ponti, che ha illuminato con la sua riflessione appassionata e chiaroveggente il cuore dell’uomo e il cuore del mondo, con un messaggio di grande fiducia e speranza, nel soffio dello Spirito santo, nel fuoco della Pentecoste.
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