Dio non è quel che credi

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Per parlare di Dio siamo costretti a usare parole, immagini, rappresentazioni. Ogni religione, ogni credente ha le sue. Perfino quelli che non credono hanno un’idea di Dio. Ma Dio, nessuno l’ha mai visto. Non è una realtà del mondo che potrebbe essere oggetto di un sapere, scientifico o no. Non lo si trova né nell’infinitamente grande, ai limiti dell’universo, né nell’infinitamente piccolo, nel cuore degli atomi. Non si può descriverlo, non si può rappresentarselo, eppure bisogna usare delle parole per parlarne...

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Il suo volto e il tuo

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Non amiamo da lontano ma da vicinissimo, nella condivisione di una presenza comune. Si tocca, si sente. Amiamo la bellezza della presenza, e questa si manifesta nel corpo reale di chi amiamo. Esiste sì una vaga nozione di bellezza interiore, ma conduce solo a misere aporie: se è davvero interiore questa bellezza, non la si vede, e non serve a nulla; e se la si vede, allora è in parte esteriore e ci chiediamo perché qualificarla come interiore. La mia bellezza sei tu che me la fai vedere, e io ti faccio vedere la tua, i nostri volti l’uno verso l’altro ci rivelano a noi stessi. Senza incontrarti, come potrei incontrare me stesso? Come potrei perfino vedermi? Come potrei mai sapere che sono qui?

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