Tante ricerche, un incontro
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26 settembre 2024
Dal Vangelo secondo Luca - Luca 9,7-17 (Lezionario di Bose)
In quel tempo 7il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», 8altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». 9Ma Erode diceva: «Giovanni, l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. 10Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. 11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Chi è quel Gesù “di cui si sentono dire tante cose” (cf. v. 9)? La domanda è esplicita sulla bocca di Erode, uomo di potere, abituato a ottenere risposte. Oggi vediamo invece un uomo in preda a un turbinio di pensieri irrisolti: “Non sapeva cosa pensare” (v. 7) rispetto alla figura di Gesù e ai suoi discepoli che erano stati inviati “ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi” (Lc 9,2).
Erode è confuso, perplesso, verso di lui convergono tante risposte, che però non soddisfano la sua domanda. “Elia, Giovanni Battista, uno dei profeti” (v. 8): tutte le voci che circolano su Gesù non guardano a lui come l’atteso ma con riferimenti al passato, una figura che è già stata, Gesù come il già noto. “Ma” (v. 9), Erode ha la certezza che queste risposte sono sbagliate e quindi: “Chi è costui?”.
Erode rimarrà con la sua curiosità. Forse, ai nostri occhi, non sufficiente come spinta alla ricerca, ma sarà proprio “solo” questa curiosità a portarlo alla fine all’incontro (cf. Lc 23,8-11). Possiamo giungere a Gesù attraverso ricerche e percorsi diversi e dobbiamo essere vigilanti, perché il rischio è di sentirci autorizzati a giudicare vie altre rispetto alle nostre, a volte lontane e non lineari, ma Gesù si lascia avvicinare e incontrare da tutti, non mette ostacoli al desiderio di conoscerlo. Ciò che plasma il futuro e dà significato alla ricerca è la nostra personale risposta a questo incontro.
Chi è costui del quale ho sentito tanto parlare e che ora io, incontro personalmente? Gesù non è mai solo il già noto, ciò che mi viene detto di lui, è sempre oltre e altro, un mistero che si rivela sempre nuovo nella personale relazione con lui.
Anche per i discepoli che tornano da lui, lo cercano per raccontare le tante e belle cose fatte, Gesù si rivela altro, inaspettato. Al loro desiderio di raccontare le tante opere compiute Gesù risponde con il silenzio, il nascondimento. Il regno di Dio che Gesù è venuto ad annunciare, e che ai suoi discepoli ha chiesto di raccontare a tutti, non ha bisogno del clamore temporaneo, ma di costanza, di continua ripartenza di quella parola che sempre sfugge, che non dà mai la sicurezza ma spinge alla speranza e all’affidamento in colui che quella Parola l’ha incarnata e donata nel dono della sua vita. Per questo Gesù vuole offrire loro un tempo di riposo, di cura, per ritornare all’origine del loro annuncio: l’incontro personale con Gesù, una parola ricevuta e ritenuta vera per la loro vita.
Ma il rumore delle parole ha raggiunto anche altri, che si mettono alla ricerca di Gesù. Essi lo trovano nel suo silenzio e lo costringono a uscirne. E Gesù anche a loro offre accoglienza: “Le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure” (v. 11). Gesù riconosce anche la necessità di questa folla che lo cerca con desideri e bisogni di ascolto, di parola sensata, di cura e guarigione. Gesù conosce i bisogni di ciascuno, e a ciascuno offre la sua accoglienza.
Gesù “prende con sé” gli uni e “accoglie” gli altri, per tutti è presente e offre la “manna nuova”, nutrimento offerto e donato per la salvezza di tutti, nessuno escluso. “Tutti mangiarono a sazietà” (v. 17), perché tutti incontrati, tutti accolti, a tutti è offerto il pane della vita perché a tutti Dio vuole fare il dono della salvezza (cf. 1Tm 2,4).
sorella Elisa