Il Signore verrà e farà nuove tutte le cose

Foto di Aimable Mugabo su Unsplash
Foto di Aimable Mugabo su Unsplash

13 dicembre 2025

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,26-31 (Lezionario di Bose)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 26«Se vi diranno: «Ecco, è nel deserto», non andateci; «Ecco, è in casa», non credeteci. 27Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 28Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi. 29Subito dopo la tribolazione di quei giorni,

il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
e stelle cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte.

30Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli».


In questi giorni siamo immersi nella lettura-ascolto del discorso escatologico secondo la versione di Matteo, nei capitoli 24-25 del suo vangelo e i versetti di oggi ci mettono in guardia dai “falsi profeti” che sorgono sempre, in ogni epoca della storia, i quali presumono di sapere e di conseguenza pretendono di stabilire il quando della venuta del Figlio dell’uomo attraverso l’identificazione del dove: “Ecco è nel deserto… ecco è in casa”.

Gesù ci invita, ci esorta, a non credere a costoro e a non seguire le loro indicazioni perché la venuta del Figlio dell’uomo sarà come un fulmine, una folgore: da un lato evidente, visibile, dall’altro però fugace, rapido. Sarà una luce che brilla da oriente a occidente, un segno talmente eloquente ed evidente che tutte le genti si batteranno il petto in segno di pentimento e di ravvedimento.

Ma cos’è questo segno tanto riconoscibile da tutti? Tutta la tradizione cristiana ha identificato nella croce questo “segno del Figlio dell’uomo”, a dire che colui che verrà nella gloria sarà lo stesso Signore Gesù morto in croce per amore nostro.

D’altronde, secondo la narrazione di Luca, già durante la crocifissione alcuni avevano compiuto questo gesto di battersi il petto: “Tutta la folla che era venuta a vedere quello spettacolo, ripensando a quanto era accaduto se ne tornava battendosi il petto” (Lc 23,8): la vista della croce, scandalo e follia come dice Paolo nella prima lettera ai cristiani di Corinto (cf. 1Cor 1,23), suscitò il pentimento nel momento della sua realizzazione storica e lo susciterà anche nel momento del ritorno del Signore nella gloria perché in essa si esprime l’amore con il quale Dio ci ama, un amore che è la sua gloria anche quando si abbassa fino a morire di una morte infamante, come era la morte per crocifissione.

Ma la venuta del Figlio dell’uomo sarà preceduta da una tribolazione e uno sconvolgimento cosmico (il sole e la luna si oscureranno, le stelle cadranno…) e inaugurerà qualcosa di nuovo, un tempo nuovo nel quale saranno radunati tutti gli eletti del Signore, un raduno che avverrà per opera dei messaggeri del Signore (i suoi angeli) che compiranno questo raduno utilizzando una grande tromba. 

La tromba a noi oggi non dice molto, per noi è solo uno dei tanti strumenti musicali, ma nell’antichità invece evocava il segnale di guerra, o quello d’allarme in caso di pericolo o quello che chiamava a radunarsi in piazza perché era giunto un inviato del re con un messaggio per la popolazione. Questo ci ricorda come Gesù per parlare degli eventi futuri (ma anche in altre occasioni, come per esempio con le parabole del Regno) utilizzava immagini che a noi oggi dicono poco ma che invece per i suoi ascoltatori erano molto eloquenti: non c’era in lui la volontà di fare discorsi “astrusi” ma di rendere dicibile e intelligibile ciò che non appartiene alle cose della terra.

Il Signore verrà, e verrà nel suo amore manifestato una volta per tutte nella sua morte in croce, verrà per radunare e inaugurare un tempo nuovo: a noi di attenderlo restando vigilanti, senza lasciarci ingannare da falsi profeti, attenderlo come colui che verrà a fare nuove tutte le cose.

sorella Ilaria


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