L’evangelo è dissacrante

Dire “Né su questo monte né in Gerusalemme adorerete il Padre” (Giovanni 4,21), è dire che la fede dà una libertà assoluta nei confronti di tutte le sfere dell’esistenza, ivi compresa la sfera religiosa. Ovunque e sempre noi possiamo adorare Dio in spirito, vivere da uomini “spirituali”, cioè dello Spirito di cui ha vissuto Gesù. Allora è la fine della religione? No di certo, perché lo spirito non va mai senza un corpo. È ancora necessario un linguaggio religioso? Sì, ma ricercando sempre il senso al di là delle parole. Dei gesti religiosi?. Sì, a condizione di non affidare il senso delle nostre vite a gesti formali. C’è ancora bisogno di luoghi e tempi religiosi, di una comunità? Sì, ma a condizione che ogni comunità accetti di aprirsi e di espandersi nel senso di una solidarietà universale (J.-P. Mensior,  {link_prodotto:id=365}, Qiqajon, Bose 2001, pp. 160-164).