Una comunità a servizio degli uomini

il servizio, la missione vanno esercitati in primo luogo verso i membri della comunità. Inizia con loro. Dare la vita, amare è la missione generale di ogni comunità e di ogni persona, ma ogni comunità, ogni gruppo ha la sua missione particolare, il suo modo proprio di dare la vita. Una comunità diventa realmente radiosa quando tutti i membri sentono l’urgenza della loro missione. Nel mondo ci sono troppe persone senza speranza, troppe grida lasciate senza risposta, troppe persone che muoiono nella solitudine. i membri vivono realmente la comunità quando si rendono conto che non sono lì per se stessi né per la loro piccola santificazione personale, ma per accogliere il dono di dio e perché Dio venga a dissetare i loro cuori inariditi, attraverso la loro preghiera, il loro amore, il loro spirito di servizio. Una comunità è chiamata a essere luce in un mondo di tenebre, sorgente rinfrescante per la chiesa e per gli uomini. Se diventa tiepida, il mondo morirà di sete; se non porta frutto, i poveri moriranno di fame. Ma questo senso di urgenza nel servizio non vuole dire che si deve essere iperattivi, nervosi, angosciati. Non è in contraddizione con un sentimento di abbandono, di fiducia, di pace e di gioia. Prendiamo coscienza della sofferenza e del male nel mondo, ma nello stesso tempo della profondità dell’ampiezza della Buona notizia.

Alcuni vogliono stare insieme senza sapere troppo bene il perché. Vogliono soltanto stare insieme. Se gli scopi specifici o il “perché” di una vita in comunità non sono molto chiari, ben presto ci saranno conflitti e tutto crollerà. Questo implica che ogni comunità deve avere una carta o un progetto di vita che specifica chiaramente perché si vive insieme e che cosa ci si aspetta da ognuno. Bruno Bettelheim scrive: “Sono convinto che la vita comunitaria può fiorire solo se la comunità esiste per uno scopo al di fuori di essa. È possibile solo come conseguenza di un impegno profondo verso un’altra realtà al di là di quella di essere una comunità” (Jean Vanier, La comunità luogo del perdono e della festa, Jaca Book, Milano 2000, pp. 103 ss.).

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