I monaci di Bose nella pieve di Cellole
di LIDO BARTALESI-LENZI
Cellole, divenuta la «Bose-Toscana», è ora un bocciolo o una gemma primaverile. È nuovamente destinata ad essere una luce per tutta la Regione per la testimonianza
L'Ossevatore Romano, 24 ottobre 2015
di ENZO BIANCHI
La vera dignità e vocazione dell'uomo consiste nell'essere "economo", amministratore della"casa comune "che gli è stata affidata. Non è però suo diritto usarla a proprio esclusivo arbitrio e vantagio
L'Ossevatore Romano, 3 novembre 2015
È stato incentrato sulla figura del monaco l'intervento del patriarca ecumenico, Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli, tenuto durante la visita compiuta nei giorni scorsi alla fraternità della comunità di Bose presente nella pieve di Cellole
Al suo arrivo a Cellole il patriarca è stato accolto dai membri della fraternità di Cellole, dal priore Enzo e altri fratelli di Bose scesi per l’occasione, da sei vescovi della Toscana che hanno voluto essere presenti
Dal suo predecessore, l’amato patriarca Athenagoras, lei ha ereditato la convinzione che non vi sia metodo migliore per risolvere i conflitti e le tensioni dell’incontrarsi di persona guardandosi semplicemente in faccia
Nella preghiera ammiriamo anche questo benedetto tempio del Signore, a voi ora affidato, pieno di storia, di cultura, di arte, ma soprattutto intriso della preghiera di tanti uomini e donne che prima di noi si sono abbandonati nelle braccia del Signore