Aleksej Fokin

14 Alexey fokinNato nel 1973 nella regione di Mosca, Aleksej Fokin si è laureato in teologia all’Istituto “San Giovanni il teologo”, con una tesi sul Contra Celsum di Origene. Nel 2005 ha conseguito il dottorato con una tesi sul platonismo cristiano di Mario Vittorino presso l’Istituto di filosofia dell’Accademia russa delle scienze, dove ha proseguito gli studi post-dottorali con una ricerca sulla dottrina trinitaria nella patristica latina (2013). È attualmente ricercatore anziano al Dipartimento di Filosofia della religione presso l’istituto di filosofia dell’Accademia delle scienze russa; tiene la cattedra do teologia e patristica presso l’Istituto per studi postdottorali “Cirillo e Metodio” di Mosca, e insegna patrologia latina all’Accademia teologica di Mosca. Tra i suoi libri: La formazione della dottrina trinitaria nella patristica latina, Mosca 2014 (in russo); San Girolamo di Stridone. Biblista, esegeta, teologo, Mosca 2010 (in russo); Il platonismo cristiano di Mario Vittorino, Mosca 2007 (in russo).


Il discernimento in San Giovanni Cassiano e la tradizione ascetica in Gallia del V secolo

SINTESI

Nel mio articolo esplorerò diversi aspetti dell’insegnamento di san Giovanni Cassiano sul discernimento, che egli considera la fonte e la radice di tutte le virtù. Il “vero discernimento” (vera discretio), cioè l’abilità di distinguere tra le diverse fonti e cause dei vari pensieri umani (universas cogitationes) e discernere dietro di loro le diverse potenze spirituali e lottare contro di esse, poteva essere acquisita da un monaco sulla via della genuina umiltà (vera humilitas), riponendo piena fiducia nei giudizi di esperti maestri spirituali: gli anziani (examum seniorum). Secondo Cassian, il discernimento richiede sforzi intensi sia della ragione sia della volontà di un monaco, che ha bisogno di mantenere la vigilanza perenne e osservare costantemente ciò che accade nel suo cuore; allo stesso tempo, il discernimento è il più grande dono della grazia divina (divinae gratiae maximum praemium), che dobbiamo incessantemente cercare. Quindi il discernimento è una lampada del corpo e dell’anima (lucerna corporis), perché ci illumina la via verso le virtù e ci insegna come percorrere la via regale (via regia), evitando gli estremi su entrambi i lati. Prenderò poi in considerazione anche l’impatto dell’insegnamento di Cassiano sul discernimento in autori ascetici della Gallia del V secolo quali Eucherio di Lione, Giuliano Pomerio, Fausto di Riez, Cesario di Arles, che consideravano a loro volta il discernimento come “luce dell’anima” (Lume discretionis), che illumina il nostro cammino verso la perfezione.

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