11 aprile
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Calinic di Cernica (1787-1868)
monaco
Nel 1868 si spegne nel monastero di cui era stato a lungo igumeno Calinic di Cernica, vescovo di Rimnicul Valcea in Romania. Costantino Antonescu, questo il suo nome di battesimo, era nato a Bucarest nel 1787, e aveva ricevuto una notevole formazione accademica e spirituale nei migliori collegi della città. Destinato a una brillante carriera, Costantino all'età di vent'anni decise invece di ritirarsi nel monastero di Cernica, cui spesso aveva fatto visita fin da bambino.
Assunto il nome monastico di Calinic, egli si mostrò ben presto un uomo umile, amante della preghiera e dotato di una spiritualità integrale. Per questo fu incaricato di importanti missioni per la comunità, ebbe modo di conoscere i grandi monasteri moldavi dell'epoca, e fu nominato a soli 26 anni confessore e padre spirituale del proprio monastero, di cui divenne igumeno attorno ai trent'anni. Nei trentuno anni del suo igumenato il monastero di Cernica conobbe un tempo di straordinaria vitalità, nel quale Calinic guidò la sua comunità seguendo soprattutto gli insegnamenti di Basilio il Grande, che era il padre a lui più caro. Divenuto vescovo di Rimnicul Valcea nel 1850, Calinic si adoperò per risollevare una situazione ecclesiale decadente, riuscendo in pochi anni in un'impresa che pareva disperata. Rientrato a Cernica perché ormai si sentiva molto debole, egli visse nell'attesa dell'incontro definitivo con quel Signore che aveva costituito il centro di tutta la sua vita. Calinic è il santo più amato della Chiesa ortodossa romena.
TRACCE DI LETTURA
Non ho accumulato né oro né argento. Non ho voluto avere alcunché di superfluo: né abiti, né una qualsivoglia proprietà.
Non lascio nulla, né per la mia sepoltura, né per essere ricordato: così si vedrà che è in Dio che ho creduto.
Credo infatti che il non lasciare nulla da distribuire alla mia morte, piacerà a Dio più che se dopo che me ne fossi andato si distribuisse grazie a me elemosina su elemosina.
(Calinic di Cernica, Testamento spirituale)
PREGHIERA
Portatore di Dio, nostro padre Calinic,
guida e ornamento dei monaci e gloria dei vescovi,
soccorritore di coloro che sono nel bisogno
e autore di prodigi, con i tuoi sforzi ascetici
hai mostrato un volto santo,
e ora insieme agli angeli ti rallegri.
Prega insieme a loro Dio misericordioso
affinché ci conceda la pace
e la sua grande misericordia.
LETTURE BIBLICHE
Eb 7,26-8,2; Gv 10,1-16
George Augustus Selwyn (1809-1878)
pastore
Nel 1878 muore nella città inglese di Lichfield George Augustus Selwyn, primo vescovo della Nuova Zelanda. Educato a Cambridge e ordinato parroco di Windsor, George fu nominato nel 1841, sebbene molto giovane, primo vescovo della Nuova Zelanda. Per 27 anni, egli percorse in lungo e in largo la propria diocesi, spingendosi in condizioni proibitive fino a toccare quasi tutte le isole della Melanesia. Seguendo un'intuizione anticipatrice dei principi deontologici che oggi riterremmo fondamentali in campo ecumenico, Selwyn evitò sempre di entrare in concorrenza con missioni di altre chiese, per evitare che gli annunciatori del vangelo, di qualunque confessione fossero, potessero ostacolare la libera corsa della Parola di Dio. Trovandosi a vivere in un periodo di grandi dispute tra la popolazione maori e le forze coloniali, Selwyn difese i diritti degli indigeni, anche se a motivo delle sue origini britanniche non riuscì mai, da vivo, a farsi pienamente accogliere dagli indigeni. Al termine del suo ministero, tuttavia, egli verrà riconosciuto dalle generazioni successive di neozalendesi come padre non solo della loro chiesa, ma anche della multietnica Nuova Zelanda.
La sua ampia visione delle cose ne fece uno dei principali promotori delle Conferenze di Lambeth, che vedono ancor oggi riuniti tutti i vescovi anglicani del mondo per discutere i problemi delle chiese loro affidate.
Forse non del tutto compreso nelle sue intenzioni e nei suoi metodi, Selwyn fu richiamato in Inghilterra, nella diocesi di Lichfield, dove visse gli ultimi 10 anni del suo ministero episcopale.
TRACCE DI LETTURA
In terra di missione, lo scisma è un male sotto gli occhi di tutti. Ci siamo perciò dati come regola di non introdurre mai ragioni di controversia tra gli indigeni. Se un territorio è stato in precedenza raggiunto e occupato da altri corpi religiosi, noi evitiamo di entrarvi. E posso parlarvi per l'esperienza maturata da un osservatorio che consiste in quasi la metà del Pacifico meridionale: ovunque questa legge dell'unità religiosa viene adottata, il vangelo corre liberamente ed esprime tutta la sua forza.
Ma come potrà esser mantenuta, mi chiederete, la verità della dottrina se tolleriamo ogni sorta di errore in terra di missione senza porre una salvaguardia alla purezza della fede? Rispondo che, come l'acqua corrente purifica se stessa, così mi pare che anche l'agire dei cristiani finisca per correggere, col tempo, i loro stessi errori.
(G. A. Selwyn, Sermone predicato a Cambridge)
PREGHIERA
Dio onnipotente,
luce dei credenti e pastore delle anime,
tu hai posto il tuo servo
George Augustus Selwyn
come vescovo nella chiesa,
per nutrire le tue pecore
con la parola del Cristo
e per guidarle con il buon esempio:
donaci la grazia
di custodire la fede della chiesa
e di seguire le tracce di Gesù Cristo
tuo Figlio, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.
LETTURE BIBLICHE
Ml 2,5-7; 2Cor 4,1-10; Mt 11,25-30
LE CHIESE RICORDANO...
ANGLICANI:
George Augustus Selwyn, primo vescovo della Nuova Zelanda
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Stanislao (+ 1489), vescovo e martire (calendario romano e ambrosiano)
COPTI ED ETIOPICI (3 barmūdah/miyāzyā):
Michele V (+ 1146), 71° patriarca di Alessandria (Chiesa copto-ortodossa)
LUTERANI:
Matthäus Apelles von Löwenstern (+ 1648), poeta in Slesia
MARONITI:
Antipa di Pergamo (I sec.), martire; Gemma Galgani (+1903)
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Antipa, vescovo di Pergamo, ieromartire
Calinic di Cernica, monaco (Chiesa romena)
SIRO-ORIENTALI:
Leone Magno (+ 461), papa (Chiesa malabarese)