Notizie dalla fraternità di Assisi
Lettera agli amici Qiqajon di Bose n. 73 - Natale 2022
Una cronaca è breve e sintetica rispetto al tempo reale, lascia dei piccoli sassi per ricordare il cammino fatto e incoraggiarci per quanto ci sta davanti, ringraziando il Signore che non si stanca di accompagnare tutti noi. In questi mesi si è giunti a un assetto stabile della fraternità. Marco a fine maggio è divenuto il nuovo responsabile della fraternità, Gioele è ritornato a Bose, mentre Giuseppe, dopo due anni ad Assisi, è ora alla fraternità di Ostuni. Rupert da metà febbraio ha lasciato Assisi per un tempo sabbatico. A oggi la fraternità è composta da cinque fratelli: Daniele, Domenico, Marco, Michele e Nimal.
Durante l’estate e l’autunno vari capitoli di fraternità ci hanno consentito di riflettere e pensare a vari temi e punti della nostra vita per rinnovare il cammino comunitario e fraterno. La vita comune, il lavoro, l’ospitalità, la liturgia: abbiamo preso del tempo per parlarne, pensarci e guardare in avanti.
Per ravvivare e custodire la vita comunitaria ci siamo impegnati a trovare occasioni stabili di confronto fraterno attorno alla Parola di Dio sperimentando varie modalità di lectio divina insieme.
Nel tempo ordinario la lectio divina del sabato sera non è inserita nell’ufficio di vigilia, ma si svolge in una sala, al tavolo, guidata a turno da uno di noi e con interventi di tutti gli altri e degli ospiti. Nei tempi forti si manterrà la forma classica, in chiesa, con il contributo di uno solo, nell’ufficio di vigilia. In più occasioni però ci si è incontrati prima (di solito il giovedì pomeriggio) per confrontarci sui testi e condividere le proprie riflessioni.
Fra i momenti importanti della vita fraterna da ricordare la visita alle sorelle a Civitella del 10 febbraio, santa Scolastica, ricambiata in occasione di san Matteo, e poi il viaggio a Ostuni di tutti noi per accompagnare il passaggio di Giuseppe alla fraternità. Occasioni prezioso di scambio, confronto, dialogo e sostegno reciproco. E poi le soste a Bose, per il consiglio generale a gennaio, per l’ordinazione presbiterale di Fabio e Raffaele, le professioni monastiche di Elia, GianMarco e Mónica il 6 agosto, il convegno ecumenico: anche queste sono occasioni importanti per mantenere vive le nostre radici. E in questa linea anche le visite e i momenti di confronto con Sabino, nuovo priore eletto a gennaio.
Il lavoro è stato in gran parte dedicato alla vigna e all’uliveto e, insieme a questi, al rinnovo dell’area a orto e alla manutenzione delle aree verdi. In tutte queste attività si è cercato di adottare un approccio diverso, indirizzato a limitare l’impronta/impatto del nostro intervento e pensando soprattutto a una logica di cura-restituzione e non sfruttamento-impoverimento delle aree a noi affidate. Con uno sguardo al futuro, a chi ci sarà dopo di noi. Una riforma del modo di potare e governare l’uliveto è stata iniziata e portata avanti da Giuseppe, che ha svolto questo tipo lavoro anche all’esterno, come vera e propria professione. Anche per la vigna si sono cercati prodotti e tecniche nuove per la cura e salvaguardia delle piante.
La siccità di primavera e inizio estate e la calura estiva hanno segnato lo scenario meteo (per le viti piantate quest’anno si è dovuto predisporre un impianto di irrigazione), ma le piogge di agosto e settembre sono state sufficienti per avere degli ottimi raccolti.
La vendemmia, fra il 13 e il 21 settembre, è stata molto abbondante e con uva di ottima qualità. Come novità abbiamo avviato la produzione di Vermut, partendo dal Grechetto barricato, avvalendoci di una distilleria in Piemonte. La raccolta delle olive, fra il 3 e il 19 ottobre, è stata buona, la terza in quantità da quando siamo a San Masseo: si è puntato alla qualità dell’olio piuttosto che sulla quantità.
Importante ricordare l’aiuto, per la vendemmia e la raccolta delle olive, di amici, ospiti e soprattutto dei nostri vicini, consolidando un legame prezioso e fedele che dura nel tempo. A nostra volta collaboriamo per la raccolta delle loro olive e per altri piccoli lavori.
Dopo una lunga insistenza, soprattutto a opera di Michele, da segnalare i lavori avviati da Agenzia Forestale Regionale e comune di Assisi per mettere in sicurezza i fossi, San Turegio e San Masseo, che attraversano la nostra proprietà, soprattutto per governare gli eventi estremi che il clima attuale può riservarci. È un lavoro lungo e impegnativo, per adesso completato in parte. Inoltre è stato preparato un piano di intervento ad ampio raggio, per tutto il nostro territorio: oltre ai fossi, i muretti in pietra, alcuni sentieri e percorsi antichi da ripristinare, un progetto di intervento sulle aree verdi con essenze e piante adatte, un impianto fotovoltaico, pulizia e mantenimento delle aree a bosco.
Per l’ambito lavorativo da ricordare che è continuato l’impegno di Nimal come medico per la campagna vaccinale.
L’ospitalità è ripresa a febbraio con il mantenimento delle procedure anticovid e quindi con numeri più bassi. Un alleggerimento in questo senso è iniziato con settembre. Le presenze sono state molto varie e interessanti oltre che impegnative. Gruppi stranieri sia per soste di alcuni giorni (Germania, Norvegia) sia per passaggi anche molto rapidi (Germania, Francia, Belgio ...). Giovani, singoli o gruppetti che spesso ci hanno aiutato nelle varie necessità, e di scout, sistemati nell’area appositamente realizzata per loro, compresi quattro gruppi dalla Francia. E poi singoli, coppie, di provenienza e storie diverse ci hanno accompagnato in questi mesi.
Fra le presenze più significative il cardinale Giovanni Tong emerito di Hong Kong, passato in giornata ad agosto con alcuni preti cinesi che vivono a Macerata, i vari abati e badesse trappiste (compresa m. Anne Emmanuelle di Blauvac e m. Katharina di Brecht) che ci hanno fatto visita durante il capitolo generale che si è svolto ad Assisi nelle prime tre settimane di settembre. La presenza per qualche ora del vescovo + Derio Olivero ad Assisi per il convegno del SAE (accompagnato da Guido e p. Claudio Monge). Una rapida visita del ministro generale dei frati minori, p. Massimo Fusarelli. Infine l’esperienza di ospitalità di un gruppo di persone che praticano yoga sotto la guida di Alvise Vianello di Venezia ma residente a Barcellona: è stato importante lo scambio fraterno, e anche la condivisione della preghiera e il tempo della lectio divina con persone sinceramente in ricerca pur nella differenza di approccio e storia personale.
i fratelli di Assisi