La noia, figura della morte

La noia rappresenta una sorta di sospensione del tempo: “Non succede più nulla”; un buco nell’essere: “Le mie giornate sono vuote”. Le giornate di chi si annoia non hanno né sensazioni, né direzione, né significato, in una parola non hanno senso, si trasformano in un uggioso deserto che ben presto diventa odioso.

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Abitare il silenzio

Rientrare in se stessi significa anche entrare nel silenzio e nella solitudine. Cosa tutt’altro che facile questa, abituati come siamo a vivere immersi nel rumore e nel continuo contatto con gli altri. E tuttavia il silenzio e la solitudine sono essenziali per mettere ordine in se stessi; hanno, infatti, un meraviglioso potere di semplificazione, di riduzione all’essenziale, di chiarificazione, di concentrazione.

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La fatica di esistere

Il compito di esistere può farsi molto difficile. C’è la rivolta contro il dover essere se stessi: perché mai devo? Ho forse chiesto di essere? ... C’è la sensazione che non valga la pena essere se stessi: che cosa me ne viene? Mi vengo a noia. Mi ripugno. Non ce la faccio più a sopportare me stesso ... C’è la sensazione di essere ingannati riguardo a se stessi; d’essere imprigionati in se stessi: sono soltanto così, eppure vorrei essere di più.

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