Vangelo del giorno
18 agosto 2025
Giunto a Cafarnao (cf. Mt 17,24), Gesù è stimolato da una domanda dei discepoli a parlare della loro vita nel regno di Dio. Una domanda posta male, a partire da una logica diametralmente opposta alla logica di quel regno di cui vorrebbero sapere di più, e di cui forse già si sentono troppo facilmente appartenenti. Le loro parole rivelano il loro cuore: un cuore ancora troppo pieno del loro “io” e ancora troppo poco vuoto e disponibile all’accoglienza del dono di Dio. Un cuore ancora lontano dal cuore di Dio. “Chi è più grande nel regno dei cieli?”: una domanda a cui Gesù significativamente non risponde, perché il loro cuore deve ancora accedere a quella modalità di vita che l’immagine del regno dei cieli rappresenta. In altre parole: prima di misurare la qualità della vostra appartenenza al Regno, assicuratevi di esservi entrati!
Vangelo della domenica
17 agosto 2025
XX domenica nell’anno
Luca 12,49-53 (Ger 38,4-6.8-10)
di Luciano Manicardi
La venuta di Gesù ha una dimensione giudiziale: la sua presenza esige una presa di posizione da parte di chi lo ascolta, spingendolo a schierarsi. Il lavoro di verità che Gesù attua passa attraverso il giudizio che vede nel profondo e scandaglia il cuore. Non è forse questa la forza “chirurgica” della parola di Dio che penetra come spada a doppio taglio nel profondo della persona, la mette in crisi attuando un giudizio, giunge fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, e mette a nudo i sentimenti e i pensieri del cuore?