Comunicato stampa del 30 agosto 2016
XXIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
MARTIRIO E COMUNIONE
Monastero di Bose, 7-10 settembre 2016
in collaborazione con le Chiese ortodosse
Dopo l’esperienza tragica dei totalitarismi del secolo scorso, la via della pace appare oggi sempre più contraddetta: non sono rare le discriminazioni e le persecuzioni per motivi religiosi. In particolare, in venticinque paesi nel mondo, spesso attraversati da guerre e conflitti, i cristiani sono ancora emarginati e perseguitati per la loro fede. Facendosi eco della loro voce, il Convegno intende illuminare l’intimo legame tra la testimonianza resa a Cristo dai martiri e la comunione tra le Chiese, nei suoi fondamenti scritturistici e patristici, e nelle diverse tradizioni cristiane d’oriente e d’occidente. L’esperienza dei martiri del xx secolo e la testimonianza delle comunità cristiane perseguitate oggi è una preziosa eredità evangelica per tutte le chiese e l’umanità intera.
Le sofferenze e la morte dei martiri cristiani ci parlano dell’unità-comunione della Gerusalemme celeste, dove il Cristo risorto radunerà attorno a sé la moltitudine immensa dei redenti della terra (Ap 7,9) e sarà tutto in tutti (Col 3,11). Il grido dei martiri si fa ancora sentire (Ap 6,10), e si unisce a quello dello Spirito e della Sposa: “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,20). Il sangue dei martiri testimonia già dell’Una Sancta.
Il Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa è diventato un punto di riferimento internazionale per il dialogo ecumenico e lo studio della tradizione spirituale dell’oriente cristiano. È una preziosa occasione d’incontro fraterno, di scambio e condivisione aperta a tutti.
I lavori del Convegno si apriranno con il discorso inaugurale del priore di Bose, Enzo Bianchi, e le relazioni di Sua Beatitudine Youhanna X (Yazigi), patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, sul tema “Il sangue dei martiri, seme di comunione”, e dell’arcivescovo Job (Getcha) di Telmessos, rappresentante del Patriarcato di Costantinopoli presso il Consiglio ecumenico delle Chiese, dedicata a “La testimonianza e il servizio di comunione del Patriarcato ecumenico”. Dopo quattro giorni di approfondimento e dibattito, in cui si alterneranno teologi, patrologi, storici, filosofi da tutto il mondo, il convegno si concluderà con la relazione del cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, sul senso ecumenico del martirio (“Testimonianza comune, speranza di unità”) e del teologo ortodosso americano Aristotle Papanikolaou (“Testimoniare la verità in vista della comunione”).
Numerose le delegazioni delle Chiese. Delegato del patriarca Bartholomeos I di Costantinopoli è il metropolita Athenagoras del Belgio, mentre l’archimandrita Athenagoras Fasiolo rappresenterà il metropolita d’Italia Gennadios. La delegazione del Patriarcato di Mosca, guidata dal vescovo Antonij di Bogorodsk, è composta da p. Aleksej (Dikarev) e p. Kirill Kaleda. Il Patriarcato di Alessandria è rappresentato dal metropolita Gennadios di Neiloupoleos, quello di Antiochia da p. Porphyrios (Georgi). La Chiesa ortodossa ucraina è rappresentata dal metropolita Filipp di Poltava, dall’archimandrita Nazarij (Omeljanenko), dallo ieromonaco Panteleimon (Mel’nik), da p. Mykola (Danilevich) e l’archimandrita Filaret (Egorov); la Chiesa ortodossa serba dai vescovi Andrej Čilerdžić (Vienna) e Jeronim di Jegar; la Chiesa ortodossa romena dall’arcivescovo Josif (Pop) dell’Europa centrale e meridionale. Per la Chiesa di Cipro sarà presente il metropolita Grigorios di Mesaoria; per la Chiesa ortodossa d’America l’arcivescovo Melchisedek di Pittsburgh e il vescovo Alexander di Dallas; per la Chiesa ortodossa di Albania il vescovo Asti di Bylis; per la Chiesa ortodossa bulgara p. Stefan Palikarov.
La Chiesa Apostolica Armena è rappresentata al Convegno dall’arcivescovo Nathan Hovhannisyan, direttore del Dipartimento per le relazioni esterne, e l’archimandrita Shahe (Ananyan); la Chiesa copta ortodossa dal vescovo Epiphanios di San Macario. Il vescovo John Stroyan di Warwick rappresenterà l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, e per la Chiesa d’Inghilterra parteciperà al convegno anche il vescovo Jonathan Goodall di Ebbsfleet.
Per la Chiesa cattolica, oltre al cardinale Koch, saranno presenti al Convegno i vescovi Gabriele Mana di Biella, Marco Arnolfo di Vercelli, Juan Antonio Martinez Camino, ausiliare di Madrid, Pier Giorgio Debernardi di Pinerolo, Luigi Bettazzi vescovo emerito di Ivrea e don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo della CEI. Il dottor Kurian Manoj rappresenterà il Consiglio ecumenico delle Chiese. Da segnalare la numerosa presenza di monaci e monache d’Oriente e Occidente.
Nel corso del Convegno sarà presentato il volume Misericordia e perdono (Qiqajon 2016), che raccoglie gli atti del Convegno di spiritualità ortodossa dello scorso anno.
Il progetto del XXIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa è stato elaborato dal Comitato scientifico composto da: da: Enzo Bianchi(Bose), Lino Breda (Bose), Sabino Chialà (Bose), Lisa Cremaschi (Bose), Luigi d’Ayala Valva (Bose), Hervé Legrand (Parigi), Adalberto Mainardi(Bose), Raffaele Ogliari (Bose), Antonio Rigo (Università di Venezia), Michel Van Parys (Chevetogne).