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Páscoa de Ressurreição

 

Ma una novità inaudita l’attende: «Vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro». Spaventata e stupita da questa visione, Maria si affretta a correre da Pietro e dal discepolo amato per annunciare loro la propria interpretazione della tomba vuota: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Qui termina la prima parte della sua vicenda – la ritroveremo poco oltre nei pressi della tomba, e allora il Risorto le si rivelerà chiamandola per nome (cf. Gv 20,11-18) – e comincia quella dei due discepoli. Essi corrono insieme, ma il discepolo amato corre più veloce di Pietro e giunge per primo a destinazione. Egli però riconosce la precedenza di Pietro e non entra nel sepolcro, ma attende che sopraggiunga anche Pietro e che sia lui a entrare per primo: uno arriva per primo al sepolcro a causa dell’amore di cui è amato, l’altro vi entra per primo a causa dell’elezione a «Roccia» della comunità cristiana da parte del Signore.

Pietro però, pur «vedendo le bende per terra e il sudario piegato in un luogo a parte», non comprende nella fede l’evento straordinario della resurrezione di Gesù e, per il momento, rimane nelle tenebre dell’incredulità. Per il discepolo amato, invece, le cose stanno diversamente: «entrò anche l’altro discepolo … e vide e credette». Cosa ha visto? Nessun oggetto in particolare, è l’assenza stessa che, interpretata dall’amore, rivela al suo cuore una Presenza. Nell’amore che lo lega a Gesù, il discepolo amato fa spazio in sé alla buona notizia per eccellenza, che anche Pietro proclamerà in seguito: «Dio ha risuscitato Gesù, sciogliendolo dalle angosce della morte» (At 2,24)! Sì, la fede pasquale nasce dall’amore: solo l’amore per Gesù permette di comprendere in profondità la Parola di Dio contenuta nelle Scritture e di discernere, a partire da una tomba vuota, che «Cristo è risorto secondo le Scritture» (1Cor 15,4).
È così che, secondo le parole di un antico padre della chiesa, «colui che conosce il mistero della resurrezione, giunge a conoscere lo scopo per cui Dio nell’in-principio creò ogni cosa».

Enzo Bianchi

Gesù, Dio-con-noi compimento delle Scritture
Commento al Vangelo festivo - Anno A
© 2010 San Paolo Edizione

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