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The spiritual struggle in the church fathers

Accanto a tale discernimento e al salutare rimedio dell’apertura del cuore – rimedio utile e necessario a tutti, ma soprattutto ai principianti –, i padri raccomandano varie strategie di lotta per respingere i pensieri cattivi, ben sapendo “che non possiamo sradicare le passioni, ma solo lottare contro di esse”. Essi tuttavia restano coscienti che non esistono metodi efficaci per tutti, ma che ciascuno deve adottare quello che gli sembra più adatto alla sua situazione e al suo grado di maturità spirituale: “Non è possibile insegnare tali cose a parole – dice Giovanni Climaco – perché non abbiamo tutti le stesse qualità e lo stesso carattere”.

In questo spirito, alcuni padri consigliano di non combattere contro tutti i pensieri cattivi in una sola volta, ma innanzitutto contro le passioni dominanti, cioè contro quelle suggestioni maligne alle quali ciascuno, dopo attento discernimento, si sarà scoperto maggiormente esposto. Altri suggeriscono di analizzare il pensiero cattivo da cui si è assaliti in modo “oggettivo”, scomponendolo per così dire nei suoi vari elementi e smorzandone così la forza d’urto. Altri consigliano di scacciare i pensieri cattivi con altri pensieri cattivi di segno opposto, o meglio ancora con dei pensieri di virtù. Un altro metodo, poi, di cui i padri parlano spesso, è quello della “contraddizione” (antírrhesis), che, prendendo a modello la pagina evangelica delle tentazioni di Gesù (cf. Mt 4,3-12), consiste nel respingere i pensieri cattivi penetrati nel cuore “contraddicendoli” con una parola contraria presa dalla Scrittura. Generalmente però tale metodo è giudicato rischioso ed è riservato ai monaci più esperti, perché implica di lasciar penetrare il pensiero cattivo nel proprio cuore.