Message d'Irénée, patriarche de Serbie
SANTO SINODO DEI VESCOVI DELLA CHIESA SERBA ORTODOSSA
TRADUCTION EN ITALIEN DU MESSAGE DU PATRIARCHE IRENEE
Al venerabilissimo archimandrita Enzo Bianchi
Venerabilissimo padre superiore del cenobio di Bose, reverendissimi vescovi, molto reverendi padri, stimati professori, partecipanti al simposio, cari fratelli e sorelle!
Il mondo di oggi, più che mai, ha bisogno della pace di Cristo, la pace che Egli ci ha lasciato in eredità in virtù della benedizione: “Vi do la pace, vi lascio la mia pace” (Gv 14,27).
Questo è il saluto di pace che segna l’inizio della Divina Liturgia dopo l’ingresso nel santuario e a cui l’assemblea risponde “e con il tuo spirito”, cioè nello Spirito Santo. Per noi, esseri liturgici e comunitari, l’unica pace rilevante è questa, che ha il fondamento nello Spirito Santo; la pace che noi, secondo l’interpretazione di San Nicola Cabasilas, un commentatore liturgico bizantino del quattordicesimo secolo, identifichiamo con la grazia di Dio e con il Suo regno.
Crediamo anche che, con la grazia di Dio e la forza dello Spirito Santo, sarà possibile per coloro che realizzano la pace qui sulla terra essere chiamati figli di Dio.
Non possiamo che menzionare anche in questa occasione uno dei brillanti esempi che ripetiamo ed enfatizziamo in ogni opportunità e che è rappresentato dalla presenza dell’esercito italiano in Kosovo e Metachia per proteggere il monastero di Decani, compiendo il suo dovere militare, ma prima di tutto umano e cristiano. È solo grazie al suo sforzo e alla sua dedizione per proteggere la pace che una certa forma di esistenza per la comunità monastica serba in quel luogo è ancora possibile. Speriamo che sia loro possibile continuare a proteggere i luoghi santi cristiani in Kosovo e Metachia.
Con pensieri di pace, salutiamo questa nobile riunione - ancor più necessaria in questi tempi turbolenti - che è stata resa possibile dalla vostra gentilezza e dalla vostra ospitalità e con il supporto dei Patriarcati di Costantinopoli e Mosca.
Irinej
Arcivescovo di Pec Metropolita di Belgrado-Carlovci e Patriarca di Serbia