"Nous avons accueilli ta miséricorde, Seigneur"
Le Papae d'Alexandrie ? Tawadros II à Bose
Il patriarca copto ? Tawadròs II, dopo aver incontrato a Roma papa ? Francesco per ricordare il 40° anniversario dell'accordo cristologico firmato dalla chiesa cattolica e la chiesa copta, ha visitato le comunità copte presenti in Italia. Così, all'indomani della festa di san Pacomio, il 16 maggio al mattino, presso il monastero copto di Lacchiarella (MI) Tawadròs II ha ricevuto in udienza il priore della comunità di Bose, fr. Enzo, il quale ha potuto rinnovargli l'invito a visitare la comunità e trasmettergli un caloroso messaggio di benvenuto. Così, nel primo pomeriggio, insieme alla sua delegazione, il "papa di Alessandria e patriarca della sede di san Marco" si è recato a Bose, accolto con gioia da tutti i fratelli e le sorelle. La delegazione era composta da ? Bakhomios, metropolita di la Behìra, ? Hedra, metropolita di Assuan, ? Kyrolos, vescovo per Milano ed Esarca per l'Europa, da anni carissimo amico della comunità, ? Abakir, vescovo per i Paesi scandinavi, ? Gabriel, vescovo per Vienna e l'Austria; ? Epiphanios, vescovo e padre spirituale dell'amato monastero di san Macario; abuna Anghelos e abuna Serafi m, segretari personali del patriarca, e abuna Danyal, monaco copto che da oltre un anno vive a Bose i periodi liberi dai suoi impegni pastorali.
Nel discorso di saluto e di accoglienza che il priore ha rivolto direttamente al patriarca al momento del loro incontro si sottolinea come questa visita sia un rinnovato segno della misericordia del Signore e un dono immeritato che accogliamo con gratitudine e con gioia. Ricorda l'amore che la comunità ha verso la chiesa copta e l'amicizia che da subito si è instaurata con alcune comunità copte in Italia e con i monasteri del deserto egiziano, che alcuni fratelli hanno a più riprese avuto modo di visitare, ricevendo luce e insegnamento spirituale, nel solco della grande tradizione del monachesimo del deserto.
Nella preghiera comune in chiesa – segnata dall'invocazione dello Spirito nell'imminenza della Pentecoste e scandita dal canto dei salmi, da sempre patrimonio comune di tutte le comunità cristiane – viene proclamato il brano del Vangelo di Giovanni in cui si invoca l'unità di tutti i credenti. Il canto del Padre nostro e la solenne benedizione che il patriarca impartisce a tutti i presenti concludono la preghiera. Durante il pasto fraterno il patriarca Tawadròs si è informato sui ritmi e le pratiche della nostra vita monastica, sulle sue origini e sul ministero di ospitalità praticato a Bose, manifestando anche la sua intenzione di ritornare per sostare più a lungo e condividere per un paio di giorni la vita quotidiana del monastero. Prima di ripartire alla volta dell'Egitto, il patriarca entra nei cortili della comunità dove fa una breve sosta presso la cappellina e davanti all'affresco raffigurante san Pacomio. Al suono delle campane del cortile, i fratelli e le sorelle si riuniscono davanti ai locali dell'accoglienza insieme agli ospiti presenti e danno un ultimo saluto al patriarca.
Anche in questo caso non troviamo parole per dire il nostro ringraziamento al patriarca Tawadròs, ad amba Kyrolos e all'intera delegazione, ma soprattutto al Signore per il suo amore fedele.
Bose, 19 maggio 2013
e i fratelli e le sorelle di Bose
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