Speakers
XXII International Ecumenical Conference of Orthodox Spirituality
BLESSED ARE THE PEACEMAKERS
Bose, 3–6 September 2014
in collaboration with the Orthodox Churches
SPEAKERS
ARISTOTLE PAPANIKOLAOU, New York
Per un’antropologia cristiana della pace
Sintesi
Sarà discusso il modo in cui il pensiero della Chiesa d’Oriente sulla virtù e in particolare la virtù del perdono, sia in grado di offrire risorse per illuminare e trasfigurare l’esperienza umana della violenza, che potenzialmente può innestarsi nell’aspirazione dell’uomo alla theosis – la comunione divino-umana. Un’antropologia della pace intesa in termini di theosis non significa aggirare l’esperienza della violenza, ma è una comunione con Dio e il prossimo, che potenzialmente include chi perpetra la violenza e si realizza in, attraverso, con e a partire dall’esperienza della violenza. La pace come comunione divino-umana non è la negazione del fatto della violenza, che rimane eternamente una parte della narrazione sia della vittima sia del carnefice, ma ne disinnesca il potenziale divisivo.
Biografia
Aristotle Papanikolaou è nato e cresciuto e Chicago, Illinois. È co-fondatore e Senior Fellow al Fordham’s Orthodox Christian Studies Center e al Center for the Study of Law and Religion presso l’Università di Emory. Nel 2012, ha ricevuto il premio di eccellenza per l’insegnamento universitario in discipline umanistiche. È appassionato di letteratura russa e di musica bizantina . Le sue aree di conoscenza comprendono la teologia ortodossa orientale, la teologia trinitaria, e la religione nella vita pubblica. Al momento sta elaborando uno studio sulla relazione tra antropologia teologica, violenza e virtù etiche. La sua ricerca esplora in particolare la rilevanza del dire la verità (confessione) per comprendere cosa significhi essere umani. La ricerca è parte di un progetto interdisciplinare e si concentra sull’effetto affettivo del dire la verità, cioè sull’impatto del dire la verità sull’ambito delle emozioni e dei desideri umani, e su come questo impatto sia condizionato dalla presenza o meno di particolari uditori. Ha ricevuto il premio Sabbatical Grant for Researchers dal Louisville Institute per il suo progetto The Ascetics of War (L’ascetica della guerra), che esplora la rilevanza della nozione ortodossa orientale di virtù e il ruolo del dire la verità per eliminare gli effetti affettivi della guerra sulla persona umana. Dalla prospettiva della antropologia teologica, è interessato alla questione di come il dire la verità possa illuminare la comprensione dell’identià, del peccato, della virtù, della comunicazione della grazia, una comprensione relazionale dell’individuo e la nozione ortodosssa di theosis (divinizzazione).
I Salmi: violenza, riconciliazione e pace
Sintesi
Le immagini dei salmi biblici spesso sono spesso violentemente sconcertanti: “Quando leggiamo certi salmi, l’odio ci avvampa il volto, come il calore della stufa” (Lewis). Il grado di quest’odio che avvampa il volto è molto maggiore che nelle opere dell’antichità classica (“pagana”!). Non è un caso, per esempio, che all’epoca delle guerre di religione in Francia i salmi furono adottati come inni di battaglia da una delle parti in conflitto. Come si combinano queste immagini nella vita del cristiano? Infatti, il salterio è il fondamento della nostra preghiera liturgica, personale e comunitaria! Saranno sviluppati alcuni temi. L’esegesi allegorica dei salmi. Origene interpretò allegoricamente il salmo 136/137: le parole “Beato chi sfracellerà i tuoi bambini sulla roccia”, significano che bisogna spezzare le proprie inclinazioni peccaminose sulla pietra del Logos. L’aspetto emozionale dei salmi. La supplica che diviene grido. Lewis sui Salmi. La teoria di René Girard. Nella mitologia (al di fuori della Bibbia) la violenza collettiva è rappresentata dal punto di vista di chi usa violenza, la voce della vittima non si sente. Noi non sentiamo i lamenti e le maledizioni dei più sfruttati e oppressi. I salmi deprecatori – per la prima volta nella storia – danno voce alle vittime, ai “capri espiatori”. I Salmi nel contesto della Bibbia come un tutto. I Salmi come grido e domanda, la cui risposta sta al di là del Salterio. Analogia con il libro di Giobbe.
Biografia
Michail Georgievič Seleznev, nato a Mosca nel 1960, linguista e filologo, si è formato all’Università Michail Lomonosov di Mosca, dove si è laureato presso il dipartimento di Linguistica strutturale e applicata (1982), ha conseguito il dottorato presso la stessa Università in scienze filologiche nel 1986. Ha frequentato periodi di specializzazione all’Università di Amsterdam (1994-1995) e Gerusalemme (2000-2001). Tra il 1991 e il 2010 è stato il redattore capo della Società biblistica russa, e in tale veste tra il 1996 e il 2010 ha diretto il progetto della traduzione in russo contemporaneo dell’Antico Testamento. Dal 1999 è docente presso l’Istituto delle culture orientali e antiche dell’Università statale umanistica russa, e dal 2010 è professore di Biblistica presso il Dottorato interecclesiastico “Santi Cirillo e Metodio” del Patriarcato di Mosca (Ss Cyril and Methodius School of Post-Graduate and Doctoral Studies).
ANDREJ DI AUSTRIA, SVIZZERA E MALTA, Vienna
La pace nella Divina Liturgia
Sintesi
Partendo dalla constatazione che la pace non soltanto è la “madre di tutti i beni” – come afferma Giovanni Crisostomo – ma è lo scopo principale di tutta l’economia di salvezza realizzata da Cristo nella sua vita terrena e celebrata sacramentalmente nell’eucarestia, l’intervento analizza il ruolo che l’invocazione della pace ha nel contesto della divina liturgia ortodossa, soffermandosi in particolare sulla “litania di pace” iniziale, sui vari momenti in cui il vescovo (o presbitero) che presiede la celebrazione proclama “Pace a tutti!”, sul bacio di pace (con cui la pace non è solo invocata, ma anche realizzata, celebrata e sperimentata tra i fratelli), e sull’inizio dell’anafora eucaristica. La pace di cui si parla nella Divina liturgia ha sempre tre dimensioni: pace con se stessi, con il prossimo e con Dio: se essa richiede la libera accoglienza dell’uomo, non è però innanzitutto una realizzazione umana, ma un dono gratuito di Dio, in Cristo, il «Principe della pace».
Biografia
Il vescovo Andrej (Čilerdžić) è nato il 21.08.1961 a Osnabrück (Germany), secondo figlio del protopresbitero stavroforo Dobrivoje Čilerdžić. Ha iniziato gli studi presso la Facultà di teologia ortodossa della Chiesa ortodossa serba a Belgrado nel settembre 1981 e si è laureato il 25 marzo 1986. Ha emesso I voti monastici nel monastero di Dečani il 7 gennaio 1987, nelle mani del suo padre spirituale (allora ieromonaco, e adesso vescovo Irenej di Bačka). È stato ordinato ierodiacono l’8 marzo 1987 nella chiesa di S. Saba a Dusseldorf (Germania), dall’allora ordinario vescovo Lavrentije dell’Europa Occidentale. Dal 1992 è stato membro della comunità del Monastero dei Santi Arcangeli a Kovilj, nella diocesi Bačka. Dal 1993 al 2005 ha lavorato come segretario dell’ufficio per le relazioni inter-ecclesiali del Santo Sinodo dei vescovi della Chiesa ortodossa serba a Belgrado. Dal 2008 in qualità di studente PhD e scienziato associato, è stato coinvolto in una ricerca sulla ecclesiologia ortodosssa presso l’Istituto per la teologia ortodossa dell’Università di Monaco. Nel 2011 è stato eletto vescovo vicario del Patriarca serbo, con il titolo di vescovo di Remesiana. La santa Assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba lo ha eletto vescovo della diocesi di Austria-Svizzera e Malta con sede a Vienna, nella sessione regolare del 24 maggio 2014. Ha preso parte a molte conferenze ecumeniche e internazionali, a dialoghi e dibattiti teologici in Europa, Africa e Asia. È stato l’inviato della Chiesa ortodossa serba presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese presso la Conferenza delle Chiese europee a Ginevra. Durante la guerra civile di Yugoslavia dal 1992 al 1995, e nel 1999 era conosciuto tra il popolo come il padre spirituale degli orfani di guerra, degli invalidi e dei rifugiati, dei quali egli si predeva cura come membro del monastero di Kovilj e chierico del Patriarcato di Serbia, in cooperazione con le istituzioni ecclesiastiche di Grecia, Germania, Austria, Italia e Francia.
La pace, dono del Cristo risorto (Gv 20,19-21)
Sintesi
In modo paradossale per la logica intramondana, il sacrificio volontario di Gesù Cristo costituisce la sua vittoria definitiva contro le forze antidivine del “mondo”, come è dimostrato dall’evento della resurrezione. Nella sua prima manifestazione di fronte ai suoi discepoli il Signore Risorto dona loro la sua pace, ed è proprio questa pace il presupposto per l’invio in missione dei discepoli nel “mondo”, allo scopo di condurlo alla fede in Cristo e di conseguenza alla salvezza.
Biografia
Christos Karakolis è nato a Salonicco nel 1968. Laureato in teologia presso l’Univerisità Aristotele di Salonicco (1986-1990), ha frequentato studi post-laurea in Nuovo Testamento presso le Università di Regensburg (1991-1992) e di Tübingen (1992-1996). Ha ottenuto il dottorato in Nuovo Testamento sotto la guida del prof. Ioannis Karavidopoulos presso l’Univerisità Aristotele di Salonicco nel 1996. Dopo essere stato lettore e assistente in Nuovo Testamento presso le Facoltà di Teologia sociale (1998-2005) e di Teologia dell’Università di Atene (2005-2013) è ora, dal 2013, professore associato in Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Atene. Tra le sue attività internazionali è stato Visiting Scholar presso l’Istituto di Teologia Ortodossa all’Univeristà di Monaco (2007-2009) e Visiting Lecturer presso l’Istituto di Studi Cristiani Ortodossi a Cambridge (2010) e ha tenuto lezioni presso l’Università di Regensburg (2012-2013).
Pace e operatori di pace nei commenti dei padri
Sintesi
La conferenza, ripercorrendo i testi dei padri della chiesa, mostra come, secondo il loro pensiero, la pace cristiana non è un fatto puramente morale o sociale, ma è prima di tutto un evento spirituale e ontologico. La pace per i padri trova anzitutto sostanza e verità nella persona storica di Cristo: è lui la “nostra pace”, come dice l’Apostolo (cf. Ef 2,13-18). Nella sua economia di salvezza, infatti, egli ha fatto dono alla creazione intera di una pace che “è al di là di ogni intelligenza” (Fil 4,7).
Questa pace è anche “pace dello Spirito santo”, poiché è la presenza dello Spirito che dona all’uomo la possiblità di superare il suo ego limitato e di realizzare una vera riconciliazione con Dio e con la sua creazione. Per accogliere però tale pace donata da Cristo nello Spirito santo, l’uomo deve porsi sulla via della conversione (metanoia): in questo senso la pace presuppone necessariamente la “guerra” interiore e spirituale per la purificazione dalle passioni e dai vizi che dividono l’uomo. La pace di Cristo secondo i padri non trova spazio nel mondo e nella storia, ma può essere realizzata nella chiesa e grazie alla chiesa, concepita come autentico “laboratorio di pace”, in cui in cui vengono generati i santi come veri pacifici e artefici di pace.
Biografia
Il diacono Porphyrios è decano dell’Istituto di Teologia «San Giovanni Damasceno» presso l’Università di Balamand e professore associato di teologia dogmatica presso il medesimo Istituto. È anche visiting professor in numerose facoltà teologiche internazionali, in particolare, presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Slaonicco in Grecia, presso l’Università di Stato «Alexandru I Cuza» di Iasi, e presso l’Università «Lucian Blaga» di Sibiu in Romania. È ben noto come prolifico studioso che ha preso parte a numerosi convegni internazionali dedicati al cristianesimo antico e alla teologia tardo-bizantina, a dialoghi inter-cristiani, alla teologia, e al pensiero ortodosso contemporaneo. Ha pubblicato molti libri, in particolare una trilogia di conferenze tenute a Balamand a partire dal 2007. La sua tesi dottorale La resurrezione e la vita: l’escatologia di san Gregorio Palamas è stata adottata come libro di testo per i corsi universitari di patrologia presso l’Università di Salonicco.
La riconciliazione nella Chiesa: san Clemente Romano
Sintesi
Scarse sono le notizie sicure su San Clemente di Roma. È accertato che sia l’autore della prima lettera di Clemente ai Corinzi, scritta al fine di portare la pace nella chiesa di Corinto lacerata dai conflitti. La tradizione della Chiesa custodisce molte più informazioni su San Clemente, la cui figura è, in modo molto diverso, legata alla memoria di moltissime comunità cristiane e vicine al cristianesimo. Clemente è da un lato l’eroe dell’affascinante Vita, del martirio e di altri testi agiografici, dall’altro l’autore delle lettere pseudo clementine, e ancora l’autore delle opere letterarie antico slave; è il Clemente di Gregorio di Tours, della Leggenda aurea e della saga islandese: tutti questi personaggi sono significativamente diversi l’uno dall’altro, ma al tempo stesso a modo loro esprimono l’idea del santo vescovo operatore di pace. Particolarmente interessante su questo piano è il culto antico russo di San Clemente al quale sarà dedicata una particolare attenzione nella nostra relazione. L’attività missionaria dei santi Cirillo e Metodio, strettamente legata alla ritrovamento delle reliquie del santo papa Clemente, sarà considerata come importante fattore nello stabilimento di questo culto e come una nuova interpretazione della sua personalità e delle sue idee.
Biografia
Daria Morozova è nata nel 1981 a Kiev, in Ucraina. È membro dell’istituto di ricerca e casa editrice “Dukh i Litera”(“Spirit and Letter”). Si è laureata presso l’Università Nazionale “Kyiv-Mohyla” nel 2008, e nel 2010 ha difeso una tesi sul tema: “L’uomo e l’ambiente secondo la tradizione ascetica bizantina”. Al momento sta lavorando alla sua tesi di dottorato in teologia (“L’antropologia e la scuola antiochena, e la sua eredità nella tradizione ortodossa orientale”). I suoi interessi di ricerca comprendono la patrologia greca, il cristianesimo in Siria, la medicina bizantina, la dossologia, e gli antichi canti ecclesiastici.
La pace tra le Chiese: sant’Ireneo di Lione
Sintesi
La conferenza esamina l’attività di s. Ireneo di Lione tra le comunità cristiane di Roma nel promuovere la pace tra le chiese facendo appello alla tolleranza e alla diversità. È stato un momento eccezionale nella storia della cristianità, perché in Ireneo vediamo, per la prima volta, un’esposizione esplicita e autoconsapevole dell’ortodossia, fatta però in un modo aperto alla polifonia della sinfonia della salvezza divina; questa visione, come vedremo, ha guidato Ireneo nella sua attività di portatore di pace nei conflitti tra le comunità di Roma, spingendolo a considerare le differenze nella pratica come una testimonianza dell’unità nella fede.
Biografia
P. John Behr è decano del Seminario di St Vladimir’s Seminary e professore di Patristica. Tiene corsi di patristica, dogmatica ed esegesi biblica al Seminario, e alla Fordham University, dove è Distinguished Lecturer in Patristics. P. John proviene dall’Inghilterra, anche se la sua famiglia è di origine russa e tedesca – attiva nella chiesa da entrambe le parti. Dal lato russo, suo nonno fu inviato a Londra nel 1926 dal Metropolita Evlogij per svolgervi il ministero presbiterale; suo padre, anch’egli presbitero, fu ordinato dal Metropolita Anthony (Bloom), come anche suo fratello (Monastero di San Paolo sul Monte Athos) e suo cognato (Ss. Cirillo e Metodio, Terryville, CT). I suoi nonni materni si incontrarono al seminario universitario di Karl Barth a Basilea, e servirono nella Chiesa Luterana, dove suo nonno fu pastore luterano. Dopo essersi laureato in filosofia a Londra nel 1987, p. John ha trascorso un anno di studio in Grecia. Ha completato un Master in Studi Cristiani orientali presso la Oxford University, sotto la direzione del vescovo Kallistos (Ware), che è stato anche supervisore della sua tesi dottorale, che è stata esaminata da Andrew Louth e Rowan Williams, poi Arcivescovo di Canterbury. Mentre lavorava al dottorato, è stato invitato come Visiting Lecturer al Seminario di St Vladimir nel 1993, dove è stato membro permanente della facoltà dal 1995, e professore ordinario dal 2001. Prima di diventare decano nel 2007, è stato direttore editoriale della rivista St Vladimir’s Theological Quarterly. Dirige tuttora la Popular Patristics Series per la casa editrice SVS Press. I suoi primi lavori sono stati su temi ascetici e antropologici, con attenzione particolare a Ireneo di Lione e Clemente di Roma. Dopo aver dedicato quasi un decennio della sua ricerca al secondo secolo, p. John ha iniziato la pubblicazione di una serie di volumi sulla formazione della teologia cristiana, e ora ha raggiunto il quinto e il sesto secolo. Ha recentemente completato l’edizione, la traduzione e l’introduzione dei testi di Diodoro di Tarso e di Teodoro di Mopsuestia. Ha anche pubblicato una presentazione sintetica della teologia dei primi secoli, centrata sul mistero di Cristo.
SYMEON PASCHALIDIS, Tessalonica
Conflitto e riconciliazione: i padri del deserto
Sintesi
Nella conferenza si presenta lo schema bipolare “conflitto-riconciliazione (pacificazione)” come emerge attraverso l’insegnamento dei padri, e in particolare dei padri “neptici”, nelle loro opere ascetiche e nelle raccolte degli Apoftegmi. Nella tradizione patristica il concetto di pace e di riconciliazione, sensibilmente diverso dal significato mondano della pace, si estende a questi tre ambiti:
- Il conflitto e la riconciliazione dell’uomo con Dio, quale si esprime nell’evento primordiale della Caduta e della riconciliazione del mondo con Dio per mezzo dell’incarnazione del Verbo, evento che è perpetuamente vissuto dalla Chiesa attraverso la Liturgia di pace.
- Il conflitto e la pace tra i fratelli, pace che supera i criteri convenzionali ed esteriori della pace del mondo e si eleva a un livello spirituale, cooperando insieme ad altre virtù spirituali, quali l’amore, l’umiltà e la giustizia.
- La pace di Dio dentro di noi, che vince la ribellione della natura umana e le sue passioni, e i conseguenti turbamento e agitazione che esse provocano all’uomo, e rende l’uomo di Dio “pacifico”, qualità che si caratterizza come un elemento specifico dei cristiani.
La pace in Cristo progressivamente diventa perfetta e insieme all’amore costituisce il più alto bene spirituale che riporta l’uomo alla condizione paradisiaca.
Biografia
Symeon Paschalidis è nato a Salonicco nel 1967. Dopo I suoi studi di teologia presso l’Università Aristotele di Salonicco, di paleografia greca presso l’Istituto Patriarcale di Studi Patristici, e di lingua bulgara presso l’Università Kliment Ohridski di Sofia, ha ottenuto il master e il dottorato in teologia presso l’Università Aristotele di Salonicco (1998). È attualmente professore associato di patristica e agiografia presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. È direttore del Programma di Studi Post-Universitari della Scuola di Teologia Pastorale e Sociale e del Centro Ss. Demetrio e Gregorio Palamas. È membro dei consigli di amministrazione dell’Istituto Patriarcale di Studi Patristici, del Centro per la Ricerca Bizantina dell’Università Aristotele di Salonicco (2008- 2010, è stato eletto presidente del Centro dal senato accademico per gli anni 2012-2014) e del Centro per la Custodia dell’Eredità Athonita (KEΔAK) del Ministero di Macedonia e Tracia. Collaboratore esterno dell’Istituto per la Ricerca Bizantina della Fondazione Nazionale Greca per le Ricerche (Atene) e del Mount Athos Center (Salonicco).
Pace cristiana e riconciliazione umana. Il dilemma di libertà umana e coercizione nelle relazioni tra stato e chiesa
Sintesi
La conferenza esamina la storia e gli attuali problemi delle relazioni chiesa-stato riguardo al tema della coercizione. L’autore sostiene che la comprensione cristiana della libertà umana è la chiave per affrontare questo argomento. L’approccio dell’autore include sia la tradizione teologica orientale che quella occidentale. Parte dalle posizioni fondamentali di S. Giovanni Crisostomo e Agostino, fa una breve retrospettiva attraverso il Medioevo e la Riforma e arriva alle considerazione moderne sulla violenza, quando quest’ultima viene esercitata dallo stato nei confronti della chiesa. La conclusione è che hanno velore etico e spirituale soltanto quelle azioni e decisioni umane che sono compiute attraverso il libero assenso della persona. Ogni coercizione che viola la libertà umana priva le azioni umane di valore morale.
Biografia
L’archimandrita Cyril Hovorun è research fellow presso l’Università di Yale. Ha lavorato per il Patriarcato di Mosca come presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne della Chiesa Ortodossa Ucraina, come primo assistente del presidente del Comitato per l’Educazione della Chiesa Ortodossa Russa, e vice-rettore della Scuola Post-Universitaria e Dottorale della Chiesa Ortodossa Russa. In rappresentanza della chiesa Ortodossa Russa, ha partecipato ad alcuni dialoghi ecumenici, tra cui quello con la Chiesa Cattolica, Luterana e Anglicana e con le Chiese Orientali. Padre Cyril ha insegnato in Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Cina, e altre nazioni. Il suo principale ambito di interesse è la patristica post-calcedonese. Attualmente lavora su “Ecclesiologia e teologia pubblica”.
San Francesco di Assisi
Sintesi
La relazione presenta la testimonianza di Francesco intorno alla pace attraverso i testi del medesimo e le primitive fonti francescane, e in rapporto con le sfide esterne della società e con le tensioni intraecclesiastiche dell’epoca. In altrettante sezioni sono sviluppati: il contenuto biblico della pace francescana, i presupposti ascetici per conseguirla e viverla e le sue varie espressioni nelle relazioni del santo con Dio stesso, con il prossimo e con l’intera creazione.
Biografia
Panaghiotis Yfantis è nato ad Atene nel 1966. Ha studiato teologia (1983-1987) presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Atene. Ha frequentato studi post-universitari presso l’Istituto di studi Ecumenici “San Nicola” di Bari (1988-1990) con specializzazione in storia della chiesa. Nel 1993 ha vinto il “Premio delle Lettere e delle Arti” dell’Accademia di Atene per la ricerca storica su “Il contributo del Sacro Monastero della Grande Grotta a Kalavryta nella vita nazionlae e spirituale della Grecia fino alla fine della II Guerra Mondiale”. Dal 1995 al 2006 ha lavorato come professore di teologia nelle scuole secondarie, e dal 2004-2006 come professore presso la Accademia Superiore Ecclesiastica di Creta. Nel 2004 ha ottenuto il dottorato con la tesi: “La teologia di Francesco di Assisi: un approccio critico ortodosso” presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. Dal 2010 è professore associato presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. Tra I suoi interessi di ricerca vi è lo studio del monachesimo e della letteratura ascetica sia della tradizione orientale che occidentale, e lo studio comparato della teologia e spiritualità ortodossa e occidentale, dal tempo del Grande Scisma fino a oggi. Tra gli altri testi importanti, ha tradotto in greco le fonti letterarie dell’antica tradizione francescana.
San Nerses di Lambron e la sua dottrina della pace
Sintesi
Nerses di Lambron è uno degli uomini ecclesiastici e teologi illustri della Chiesa apostolica armena del XII secolo. Nei suoi scritti troviamo sviluppata un’estesa dottrina sulla pace, in particolare nell’Oratio e nell’Interpretazione della liturgia. Secondo quest’insegnamento, la concezione della pace può essere classificata come pace ecclesiale, corporale e spirituale e pace nella relazione tra uomo e Dio.
Le spiegazioni di Nerses sono basate sulla comparazione allegorica con gli eventi della Bibbia e anche sull’interpretazione della Sacra Scrittura. Nel pensiero di questo grande teologo armeno molte sono le somiglianze con gli insegnamenti dei teologi della Chiesa cattolica. Nerses di Lambron accentua l’importanza della pace tra le nazioni cristiane e le chiese, criticando le divisioni nelle controversie che non sono espressione del comandamento del Signore dell’amore cristiano. Per la pace materiale, secondo questo teologo, sono necessari dei re con una vita pia. Secondo la sua opinione, la pace tra Dio e l’uomo non può essere ottenuta senza realizzare la pace tra gli uomini, che è il segno della pace nelle relazioni tra l’uomo e Dio.
Biografia
Adam Makaryan ha studiato teologia al Seminario teologico della Sede Madre della Chiesa armena di Santa Etchmiadzin, dove ha insegnato esegesi del Nuovo Testamento dal 2002 al 2006. Dal 2010, è membro del concilio teologico della Sede Madre ed è nel consiglio della Società biblica Armena. Attualmente padre Adam è segretario della Catholicos di tutti gli armeni.
La pace interiore e l’amore per il nemico: san Silvano dell’Athos
Sintesi
Silvano del Monte Athos († 1938) ha vissuto e insegnato l’amore per il nemico a un livello raramente raggiunto nella tradizione ascetica. L’archimandrita Sofronio, suo discepolo ed editore dei suoi scritti, rileva che mentre nell’insegnamento del suo maestro sono ben visibili echi della tradizione passata, egli sa mettere sotto una luce nuova il comandamento di Cristo. La nostra presentazione farà ricorso alle parole di san Silvano per illuminare diversi aspetti del tema dell’amore per il nemico, in particolare alla luce della beatitudine “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”. Alcuni di questi aspetti sono: predicare la pace; amare i nemici della chiesa; vivere in una comunità; preservare la pace dentro di noi.
Colui che ama i suoi nemici arriva a conoscere il Signore, e il Signore insegna l’amore per i nemici; c’è un movimento circolare che non è analizzato teoricamente da san Silvano, ma che merita particolare attenzione. San Silvano stesso ritorna spesso sullo stretto legame tra pace, amore del nemico e umiltà.
L’amore dei nemici è un dono della grazia. Tuttavia è anche un comandamento. Che cosa potremmo fare se non ci fosse stato consegnato il comandamento dell’amore?
Biografia
Sister Magdalen è una monaca ortodossa del monastero di San Giovanni il Precursore vicino a Maldon in Essex (Inghilterra), fondato dall’archimandrita Sofronio nel 1959. Padre Sofronio era uno stretto discepolo di san Silvano (1866-1938) al monastero di San Panteleimon sul Monte Athos, e l’insegnamento di San Silvano è alla base della vita della Comunità. Suor Magdalen è diventata ortodossa in giovinezza ed è entrata nella Comunità nel 1975, dopo aver studiato teologia all’Università di Londra. Tiene regolarmente conferenze ed è autrice di vari libri e pubblicazioni.
Siamo pacifici e saremo tuoi figli. La fraternità operaia di Nikolaj Nepluev (1851-1908)
Sintesi
La fraternità dell’Esaltazione della Santa Croce fu fondata da Nikolaj Nepluev in Ucraina alla fine del xix secolo. Il suo punto focale era la necessità del pentimento e l’unione dei cristiani. Secondo Nepluev l’autentica opera per la pace è mettere pace tra gli uomini e Dio, e attraverso ciò raggiungere la pace tra gli uomini. Il suo frutto è l’unità fraterna per le buone opere nella pace.
Non è un caso che la comunità fu chiamata fraternità di lavoro dell’Esaltazione della Santa Croce: il lavoro era particolarmente importante. Una fattoria esemplare incarnava la prospettiva cristiana sulla società, sull’ecologia e sul lavoro.
Nel primo decennio del xx secolo, quando le idee rivoluzionarie avevano crescente importanza, Nikolaj Nepluev si sforzò di promuovere l’unione per la causa della pace. Cercò di fondare una Fraternità panrussa e un Partito del progresso pacifico, ma non trovò abbastanza seguaci. Nepluev morì nel 1908, senza vedere l’adempiersi dei suoi oscuri presagi nell’anarchia rivoluzionarie.
Biografia
Natalija Ignatovič si è laureata con una tesi dedicata a Nikolaj Nepluev e alla sua fraternità di lavoro dell’Esaltazione della Santa Croce (1849-1929). In seguito ha presentato i risultati della sua ricerca in una serie di articoli e contributi a convegni. Ha partecipato alla realizzazione di un film e di una mostra su Nepluev, e ne ha curato la riedizione delle opere. Il film, la mostra e l’edizione sono stati realizzati dall’Istituto cristiano ortodosso San Filarete, dove attualmente insegna. La scelta dell’argomento non è casuale, poiché la stessa Ignatovich è membro della Fraternità della Trasfigurazione fondata da padre Georgij Kočetkov.
ATHENAGORAS DEL BELGIO, Bruxelles
Il patriarca Atenagora e il dialogo della carità
Sintesi
«Come ha potuto un bizantino nato in un villaggio dell’Epiro diventare il paladino del dialogo ecumenico e del riavvicinamento tra le chiese cristiane ?». La relazione tenta di rispondere a questa domanda ripercorrendo le varie tappe della vita e della carriera ecclesiastica del patriarca Athenagoras: nascita in territorio dell’impero ottomano, studi teologici a Halki, ordinazione diaconale e ministero pastorale durante le guerre balcaniche, prime esperienze ecumeniche, breve permanenza al Monte Athos, servizio come segretario presso il Santo Sinodo ad Atene, elezione a metropolita di Corfù, poi ad arcivescovo di America e infine a Patriarca ecumenico, instancabile attività nella prepazione del Grande Sinodo panortodosso e nel dialogo ecumenico e in particolare nel “dialogo della carità” con la Chiesa Cattolica Romana, fino allo storico incontro con il papa Paolo VI a Gerusalemme il 5 gennaio 1964 e alla «cancellazione degli anatemi reciproci », avvenuta simultaneamente a Roma e a Costantinopoli il 7 dicembre 1965. In tutto questo percorso è costante la sua convinzione che “senza ritorno alla religione dell’amore e del perdono, la pace non potrà regnare” e che “niente al mondo giustifica la separazione e l’isolamento delle chiese cristiane.
Biografia
Sua Eminenza il metropolita Athenagoras del Belgio è nato nel 1962 a Ghent in Belgio. Dopo aver studiato legge all’Università di Ghent si iscrive all’Università di Salonicco grazie a una borsa di studio del patriarcato ecumenico. Si laurea in teologia e continua i suoi studi all’Istituto ecumenico di Bossey all’Università di Ginevra, laureandosi con una tesi sulla Storia della presenza ortodossa in Belgio e la sua importanza per il movimento ecumenico.
Nel novembre 1989 è ordinato diacono dal metropolita Bartolomeo di Filadelfia, attuale patriarca ecumenico, che gli dà il nome di Athenagoras in onore del grande patriarca Athenagoras. Nel settembre 1996 è promosso archimandrita e poi vicario episcopale dell’arcidiocesi del Benelux. Per cinque anni insegna religione in varie scuole superiori nelle Fiandre. All’inizio del 1994 il metropolita Panteleimon lo nomina responsabile per il Belgio per i programmi radiotelevisivi in lingua francese e fiamminga. Nello stesso anno il Santo sinodo del patriarcato ecumenico lo nomina collaboratore dell’ufficio di rappresentanza della Chiesa ortodossa presso l’Unione europea a Bruxelles. Dal 1995 il diacono Athenagoras fonda, con la benedizione del metropolita Panteleimon, una parrocchia ortodossa a Bruges, dedicata ai santi imperatori Costantino ed Elena, di cui è il primo rettore.
Il 13 maggio 2003 è eletto dal Santo Sinodo del patriarcato ecumenico di Costantinopoli vescovo ausiliario del metropolita del Belgio, con il titolo di vescovo di Sinope.
È membro del concilio delle chiese cristiane in Belgio, della commissione “Un’anima per l’Europa”, e presidente dell’Associazione internazionale e interconfessionale per gli incontri dei monaci e delle monache, dopo essere stato presidente della Commissione interecclesiale di Bruxelles. Parla correntemente fiammingo, greco, francese, inglese e tedesco.
Padre Stefan Zankov, un pioniere della riconciliazione tra i cristiani
Sintesi
La conferenza presenta la figura di Stefan Zànkov (1881-1965), teologo bulgaro che è stato tra i pionieri del movimento ecumenico in ambito ortodosso: insieme con altri cristiani ortodossi e non, si è consacrato infaticabilmente al lavoro ecumenico nell’arco di quarantacinque anni, collaborando attivamente anche al Movimento mondiale per la pace. La sua ricerca teologica e la sua attività in favore della riconciliazione e della pace sono state sempre guidate dalla volontà di realizzare il desiderio di Dio che “tutti siano uno” (Gv 17,11), nell’amore e nella fraternità, e dalla radicata convinzione che la guerra sia l’essenza del male umano. In ambito ecclesiologico manifestò vedute assai larghe e avanzate: secondo lui, nonostante le divisioni esistenti, la Chiesa di Cristo rimane una e indivisibile, e anche le chiese separate dalla chiesa ortodossa sono chiese “sorelle”. Insieme ad altri promotori del dialogo ecumenico, egli si dichiarava convinto che i muri di divisione che i cristiani hanno elevato tra di loro non arrivano fino al cielo.
Biografia
L’archimandrita Viktor Mutafov è nato a Ruse, in Bulgaria, nel 1964. Dopo gli studi teologici in Bulgaria, si è perfezionato a Roma presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, dove ha conseguito la licenza in storia della teologia con una tesi sulla Partecipazione della Chiesa ortodossa bulgara nel movimento ecumenico mondiale (2005), e successivamente al Pontificio Istituto Orientale, dove ha conseguito la licenza in teologia (Il dialogo ecumenico bilaterale tra la Chiesa ortodossa e la Comunione anglicana, 2007), e il dottorato con una ricerca dedicata a Stefan Zankov antesignano del Movimento Ecumenico (2013).
Dal 2007 è Responsabile per le relazioni ecclesiastiche della diocesi di Ruse con le altre chiese cristiane, e dal 2008 presidente della Commissione per la canonizzazione dei santi vittime del regime comunista.
La pace cristiana come dialogo: padre André Scrima
Sintesi
Un tema importante in André Scrima (1925-2000) è il dialogo delle religioni, che comprende molti aspetti e molte funzioni. Si tratta di una tematica che può stimolare sia la riflessione sia il vissuto cristiani, affinché superino le identità strette, chiuse, per assumere più intensamente la loro vocazione essenziale. Oggetto di ermeneutica per André Scrima, ma ugualmente al centro della sua attività accademica all’Istituto di studi islamico-cristiani di Beirut, questo tema esige, secondo lui, una creatività da parte del pensiero cristiano per essere fedele alle sue stesse origini.
Il mio intervento tratterà qualche punto particolare di questa concezione: 1) le precondizioni intellettuali e spirituali del dialogo; 2) il senso verticale del tema, che tende a una esperienza intensificata dell’universale di Dio; 3) la relazione che lega il tema del dialogo alla conoscenza spirituale e a una pace creatrice.
Biografia
Dottore in filosofia all’Università di Bucarest, Anca Manolescu è stata ricercatrice in antropologia religiosa al Dipartimento di antropologia culturale del museo della cultura contadina romena a Bucarest dal 1990 al 2002. Attualmente è ricercatrice indipendente. I suoi domini di interesse sono l’antropologia religiosa e lo studio comparato delle religioni. Già borsista al New Europe College di Bucarest, ne ha organizzato e studiato l’archivio “André Scrima”. È editrice della serie delle opere di André Scrima presso le edizioni Humanitas di Bucarest. È membro del Centro di studi medievali dell’Università di Bucarest.
JOHN CHRYSSAVGIS, Boston
Per la pace del mondo intero: operare la pace e custodire il creato
Sintesi
La relazione indagherà la stretta connessione tra le beatitudini di Cristo, il dovere di lavorare per la pace nel mondo, e la vocazione di proteggere l’ambiente naturale. Considerando l’invocazione liturgica “per la pace del mondo intero” inclusiva di ogni aspetto e dettaglio della creazione di Dio, povertà e consolazione, mitezza e fame, misericordia e purezza, come anche pace e persecuzione – come sono invocate da Cristo nel Discorso sulla montagna – saranno messe in relazione alla nostra responsabilità di custodire il creato e trasformare il mondo intero.
Biografia
John Chryssavgis arcidiacono del patriarcato ecumenico, nacque in Australia nel 1958. Ha studiato teologia all’Università di Atene, musica bizantina al Conservatorio greco di musica (1979) e ha ottenuto una borsa di studio presso il Seminario teologico San Vladimir a New York nel 1982. Ha completato il dottorato in studi patristici all’Università di Oxford nel 1983. Ha insegnato numerose discipline, da temi politici e sociali ad argomenti storici, incluse le relazioni culturali e religiose e le tensioni tra Oriente e Occidente. I suoi interessi abbracciano gli ambiti della spiritualità, dell’ecologia e la liturgia.
La sua ricerca si è specializzata sul pensiero ascetico e la pratica della chiesa primitiva. Ha lavorato con il primate greco ortodosso in Australia dal 1984 al 1994 ed è stato cofondatore del Collegio teologico Sant’Andrea a Sidney, dove è stato vice decano e ha insegnato patrologia e storia della Chiesa. Ha insegnato anche alla scuola di studi religiosi dell’Università di Sydney. Nel 1995 si è trasferito a Boston, dove è stato nominato professore di teologia alla Holy Cross School of Theology e dove ha diretto il programma di studi religiosi del collegio greco fino al 2002. Nella stessa scuola è stato nominato all’ufficio sull’ambiente. Ha insegnato anche come professore di patrologia all’Università di Balamand in Libano. In anni recenti ha pubblicato numerosi libri e innumerevoli articoli su riviste internazionali ed enciclopedie nell’ambito della religione e dell’ecologia, della giustizia sociale e della pace. È consultore teologico del patriarca ecumenico sulle questioni ecologiche.
https://independent.academia.edu/JohnChryssavgis
Diventare artefici di pace
Sintesi
Sant’Ignazio di Antiochia afferma che “non c’è nulla meglio della pace”: e nello stesso spirito san Basilio di Cesarea definisce la pace “la più perfetta delle benedizioni”. Nella Scrittura e nella pratica liturgica della Chiesa sono messi in rilievo soprattutto quattro aspetti della pace:
1) La pace non è semplicemente una disposizione interiore, individuale e privata, ma è sociale e comunitaria.
2) La pace non è qualcosa di negativo e passivo – uno stato di calma e quiete, l’assenza di tensione interiore, l’evitare la guerra – ma è positiva e dinamica: non un’assenza ma una pienezza; così implica una costante vigilanza e uno strenuo sforzo.
3) La pace in se stessa non è sempre desiderabile e buona; c’è una distinzione vitale tra vera e falsa pace.
4) La pace è cristologica ed escatologica; significa l’irruzione e l’invasione – per Cristo e lo Spirito santo – degli Ultimi tempi nell’attuale ordine del mondo. In questo modo non è semplicemente una qualità conservativa, la preservazione dello status quo, ma ha carattere radicale, innovativo, rivoluzionario.
Biografia
Il metropolita Kallistos (Timothy Ware) è nato a Bath, nel Somerset in Inghilterra, e ha studiato alla Westminster School e al Magdalen College di Oxford, dove ha ottenuto un doppio titolo in letteratura classica e in teologia. Nel 1958, dopo aver aderito alla fede ortodossa, ha viaggiato a lungo in Grecia, trascorrendo molto tempo al monastero di San Giovanni il Teologo a Patmos. Ha frequentato anche altri importanti centri dell’ortodossia come Gerusalemme e il Monte Athos. Nel 1966 è stato ordinato prete e tonsurato monaco, con il nome di Kallistos in onore di San Callisto Xanthopoulos. Nello stesso anno è diventato assistente a Oxford in studi dell’oriente ortodosso, un posto che ha tenuto per trentacinque anni fino al suo pensionamento. Nel 1979 è Fellow al Pembroke College di Oxford. Nel 1982 è consacrato vescovo con il titolo di Diokleia, come ausiliare della diocesi di Tiatira e della Gran Bretagna del patriarcato ecumenico. Il vescovo Kallistos mantiene il suo incarico accademico a Oxford, dove cura la comunità greco-ortodossa locale. Dal suo pensionamento nel 2001, il metropolita ha continuato a pubblicare e a tenere conferenze sul cristianesimo ortodosso, viaggiando in tutto il mondo. Sino ad anni recenti è stato presidente del direttivo dell’Istituto di studi cristiani ortodossi a Cambridge. È presidente degli Amici dell’ortodossia a Iona. È nel consiglio dei consulenti dell’Associazione ortodossa per la pace. Il 30 marzo 2007 il Santo Sinodo del patriarcato ecumenico ha elevato la diocesi di Diokleia al rango di metropolia, e il vescovo Kallistos a metropolita titolare della medesima sede.
Biografia
Jim Forest è autore di numerosi libri e pubblicazioni. È anche segretario internazionale della Associazione ortodossa per la pace. I suoi libri includono: La via per Emmaus: Pellegrinaggio come modo di vita; La scala delle beatitudini; Pregare con le icone; Vivere con saggezza: una biografia di Thomas Merton, e infine Tutto è grazia: una biografia di Dorothy Day. È prevista l’uscita per l’autunno del 2014 del libro: Amare il proprio nemico. Riflessioni sul comandamento più difficile. Jim è anche l’autore di numerosi libri per bambini. Le sue fotografie sono universalmente pubblicate e conosciute.
Biografia
Amal Dibo è stata funzionario di diversi programmi dell’Unicef per l’assistenza ai rifugiati e sanitari, in particolare per campagne di vaccinazione, e per programmi di educazione sui diritti umani. È stata editore a Radio Sawa. Attualmente insegna storia della civiltà all’Università americana di Beirut ed è attiva in associazioni non governative per l’arte, la scienza, la cultura e la pace.
Biografia
Pantelis Kalaitzidis ha studiato teologia a Salonicco, filosofia antica e medievale a Parigi alla Sorbona. La sua tesi di dottorato tratta del problema della grecità e delle tendenze antioccidentali nella teologia greca degli anni ’60. Ha pubblicato tre libri e oltre settanta articoli in greco, francese, inglese, tedesco, romeno, serbo, russo, bielorusso e arabo, soprattutto nell’ambito della dimensione escatologica del cristianesimo, del dialogo tra cristianesimo ortodosso e modernità, tra teologia e letteratura moderna, su religione e multiculturalismo, sul nazionalismo religioso e il fondamentalismo, sul rinnovamento e la riforma nell’ortodossia e sull’ermeneutica post-moderna della tradizione patristica. Svolge un’intensa attività editoriale, curando i volumi che raccolgono gli atti dei convegni dell’Accademia di Volos, e cura la serie in lingua inglese: “Doxa & Praxis: Exploring Orthodox Theology” (WCC Publications). È stato visiting professor alla Scuola ortodossa greca di teologia di Holy Cross a Boston, al Princeton Theological Seminary e alla Princeton University. Gli ultimi quattordici anni lo hanno visto editore dell’Accademia degli studi teologici di Volos. Insegna teologia sistematica all’Hellenic Open University di Salonicco, e all’Istituto San Sergio di teologia ortodossa a Parigi.
Biografia
Aleksandr Ogorodnikov è stato dissidente religioso in epoca sovietica, pacifista, e ha fondato diverse associazioni umanitarie russe. Suo padre era membro del partito comunista, ma la nonna lo battezzò segretamente. Dopo aver riscoperto la fede cristiana all’inizio degli anni ’70, Aleksandr fondò un Seminario cristiano clandestino, per lo studio e l’approfondimento del cristianesimo. Espulso dall’Università degli Urali per aver tentato di realizzare un film sulla vita religiosa, nel 1976, all’età di venticinque anni, Ogorodnikov fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico per le sue convinzioni religiose; dimesso, fu di nuovo incarcerato dal 1978 al 1987, quando fu rilasciato da Gorbaciov nel corso della politica della glasnost’. Subito dopo la caduta del comunismo, Ogorodnikov fece ritorno a Mosca, e nel 1995 fondò l’Unione democratica cristiana russa e la Società cristiana di misericordia. Nello stesso anno diede inizio a una comunità di recupero per tossicodipendenti, l’Isola della speranza, che ha centinaia di ospiti in tutta la Russia.
Biografia
Konstantin Sigov (Kiev 1962) insegna storia delle idee teologiche e filosofiche all’Università statale “Accademia Moghiliana” di Kiev, e dirige il Centro di ricerche umanistiche europee.
Nel 1992 ha fondato l’Associazione culturale e editoriale “Lo Spirito e la Lettera” (Duch i Litera), di cui è tuttora direttore. I progetti editoriali sono stati il fondamento di una rete di contatti con le più importanti scuole di pensiero europee. Nell’ambito di questi progetti sono stati invitati a Kiev studiosi e filosofi quali Paul Ricœur, Reinhard Kozellek, Arvo Pärt, Kallistos Ware, Georges Nivat e altri.
Presso le edizioni da lui dirette, Konstantin Sigov ha in particolare curato la traduzione delle opere del Patriarca Bartolomeos I, del cardinal Walter Kasper, dell’arcivescovo Rowan Williams, di p. Enzo Bianchi, di p. Michel van Parys, e dei fondamentali documenti del dialogo ecumenico tra cattolici e ortodossi.
Dal 2000 a oggi organizza annualmente il forum ecumenico internazionale delle “Letture della Dormizione” (Uspenskie Čtenija), di cui cura l’edizione degli Atti.
La sua bibliografia conta oltre cinquanta titoli di studi di carattere filosofico e teologico e di storia della cultura, pubblicati in Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Inghilterra, Svizzera e Svezia. Ha tenuto lezioni alla Sorbona, alle Università di Oxford, Stanford, Roma, Ginevra, Lovanio e altre.
Il Ministero dell’Istruzione francese gli ha conferito l’Ordine di Chevalier dans l’Ordre des Palmes Academiques.
MICHEL VAN PARYS, Grottaferrata
Conclusioni del convegno
Biografia
Michel van Parys è nato nel 1942 a Gent, in Belgio e nel 1959 è entrato nel monastero benedettino di Chevetogne fondato da dom Lambert Beauduin. Ha studiato filosofia, teologia, lingue classiche orientali all’Università Sorbona di Parigi, discutendo una tesi su san Gregorio di Nissa. Ordinato prete nel 1969, è stato maestro dei novizi nel suo monastero, di cui è stato eletto priore nel 1971 e abate nel 1991.
Dopo aver dimissionato dall’abbaziato, è chiamato a Roma alla Congregazione delle chiese orientali, di cui è nominato consultore nel 1997. Dal 2002 al 2013 è stato direttore della rivista Irénikon, pubblicata dal monastero di Chevetogne. Dal 2008 al 2013 ha tenuto l’ufficio di Delegato pontificio per i mechitaristi armeni di Venezia. Nel novembre 2013 papa Francesco lo ha nominato igumeno dell’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata, vicino a Roma. È un amico della comunità di Bose sin dal suo inizio; negli ultimi decenni ha collaborato intensamente nel campo delle attività ecumeniche ed è attualmente membro del comitato scientifico dei convegni ecumenici internazionali di spiritualità ortodossa, che si tengono ogni anno nel monastero di Bose.