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X domingo do Tempo Comum


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Per dare vita Gesù deve creare relazione, e per creare relazione deve lui stesso entrare in relazione. Emozioni e volontà, sensi e intelligenza, sentimento e decisione cooperano in Gesù per far diventare la compassione fattore di storia, di incontro, di dono di vita. I suoi sensi (vedere, toccare) convergono nel creare senso nell’assurdo della morte dell’unico figlio di una vedova.

Lo sguardo di Gesù vede il dolore della donna, l’insopportabile peso di morte che grava su di lei: moglie di un marito morto, madre di un figlio morto. E allo sguardo segue la parola rivolta coraggiosamente alla donna stravolta dal dolore: “Cessa di piangere” (v. 13). Anche il suo toccare il feretro è accompagnato da una parola follemente rivolta al morto: “Ragazzo, dico a te, alzati” (v. 14). La parola di Gesù sa toccare e raggiungere il tragico dell’esistenza umana. Ed è una parola audace e autorevole. Si tratta di una parola “sentita”, che nasce dalle viscere di Gesù, che lo coinvolge totalmente e che non teme di apparire folle, insensata, irragionevole nel suo rivolgersi a un morto. In realtà, è una parola totale, una parola corporea, una parola che dice e che dà, che agisce e opera: è una parola umana che rivela Dio, una parola che narra il Dio “amante della vita” (Sap 11,26). Il testo pone in questione noi che spesso, di fronte al lutto e al dolore umano, siamo balbettanti, non abbiamo parole adeguate e finiamo nella banalità o nella predica o nella ripetizione di parole appiattite sul senso comune fallendo l’incontro con il sofferente per timore di essere contagiati dal suo soffrire.

Il testo presenta anche una dimensione ecclesiologica. L’azione di Gesù non consiste solo nel dare vita al morto, ma anche nel riunire i due cortei separati in un unico atto di riconoscimento e di lode: “Tutti glorificavano Dio”. In filigrana si intravede l’evento della resurrezione di Gesù (culmine dell’azione di salvezza di Dio per l’umanità) da cui nasce la chiesa e si scorge anche la vita ecclesiale radunata intorno alla memoria sacramentale dell’evento della resurrezione.

LUCIANO MANICARDI

Comunità di Bose
Eucaristia e Parola
Testi per le celebrazioni eucaristiche - Anno C
© 2009 Vita e Pensiero

 

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