Discours d'accueil du patriarche Bartholomée Ier
Il nostro incontro più recente è stato a Roma, appena due mesi fa, in occasione dell’inizio del ministero del vescovo di Roma, Francesco, a cui Lei ha voluto manifestare il Suo fraterno amore attraverso la Sua personale presenza, un gesto questo senza precedenti con cui, ancora una volta, Lei ha mostrato di essere un vero discepolo del grande patriarca Athenagoras, tante volte da me incontrato così caro al mio cuore. Egli ai fratelli cristiani e a tutti gli uomini che incontrava amava sempre ripetere: «Venite, guardiamoci negli occhi!».
In quell’occasione ci siamo rallegrati in particolare delle parole da Lei rivolte a papa Francesco, parole in cui ci è sembrato di cogliere una sintesi mirabile di tutto il Suo ministero patriarcale. La Sua prima parola ha riguardato proprio l’unità delle Chiese cristiane, che Lei ha definito in modo categorico come «la prima e la più importante delle nostre preoccupazioni» e «sicuramente uno dei presupposti fondamentali affinché la nostra testimonianza cristiana possa essere credibile agli occhi dei vicini e dei lontani». Motivo di grande gioia e soddisfazione è stata anche l’accoglienza che papa Francesco, in tutta spontaneità, ha riservato alle Sue parole, definendola con l’appellativo di «mio caro fratello Andrea», riconoscendo pubblicamente il legame fraterno che, nell’unica fede apostolica, unisce la sede dell’Antica Roma a quella della Nuova Roma. Ci sembrava di rivivere l’incontro narrato nella Historia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea tra il vescovo Policarpo e papa Aniceto, in cui quest’ultimo cedette al fratello d’oriente la presidenza della celebrazione eucaristica: «Le divergenze erano senza importanza e tra loro e in tutta la Chiesa regnava la pace», scrive Eusebio, una unità senza uniformità ma nella diversità!
Non possiamo nasconderle il nostro pensiero profondo: in un momento in cui, nonostante tutti i sinceri sforzi da parte di molti cristiani di buona volontà, il dialogo ecumenico sembra qualche volta faticoso o addirittura raffreddato da molteplici segni che contraddicono il cammino verso la comunione, questi eventi recentissimi hanno risvegliato in noi la nuova speranza di una nuova primavera!